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Toscana, una società in salute ma sedentaria, con sempre meno giovani: il rapporto di Ars

I dati presentati ieri mostrano una regione che invecchia, dove si fanno pochi figli ma con stili di vita più salutari rispetto alla media italiana

Famiglia

Una società con stili di vita più salutari rispetto alla media italiana ma con sempre più anziani, che invecchia di più rispetto al resto d’Italia – anche perché è tra le 5 regioni italiane dove si fanno meno figli – dove da tempo i nuovi nati sono meno dei morti e che da qualche anno neppure l’arrivo di migranti dall’esterno riesce a compensare. È questa la fotografia della Toscana scattata dal rapporto “Welfare e salute” 2022, curato da Ars, l’agenzia regionale per la sanità, assieme al Mes della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Osservatorio sociale regionale, la Regione, l’Istituto degli Innocenti e Anci Toscana, che è stato presentato ieri.

Dati importanti per adattare i sistemi sanitari e il welfare pubblico ai mutamenti della società, demografici anzitutto, e ai nuovi bisogni che ne scaturiscono. “Lavoro scientifico di spessore e analisi puntuale dei dati diventano importantissimi in uno scenario  che vede crescere la domanda dei servizi e il loro costo ma ridursi le risorse reali a disposizione – ha commentato il presidente della Toscana, Eugenio Giani noi continuaimo comunque a credere in un sistema sanitario universalistico e pubblico e continueremo ad impegfnarsi per far crescer i sistemi sanitari, già di eccellenza, e rispondere ancora di più ai bisogni dei cittadini”.

“I dati presentati oggi costituiscono un bagaglio di informazioni capaci di evidenziare punti di forza e  punti di debolezza del sistema sanitario toscana e più in generale del welfare pubblico – ha aggiunto l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzinidiventano pertanto una bussola per mettere in atto misure correttive o politiche innovative capaci di migliorare le perfomance. L’invito alle strutture dirigenziali è quella ad utilizzare a piene mani l’analisi dei dati che gli esperti ci offrono”.

Toscani in salute: diminuisce il consumo di alcol e i fumatori

La buona notizia che emerge dal rapporto è che i toscani confermano comunque stili di vita ed abitudini più salutari della media italiana. Nel 2022 infatti sono diminuiti i consumatori a rischio di alcol (16%), sono rimasti stabili i fumatori regolari (8% contro l’11% italiano). Troppi però sono ancora i sedentari: il 43% della popolazione e il 23,5% tra gli adulti. Relativamente pochi invece gli anziani in condizione di isolamento sociale (il 14%), mentre il 3,5% manifesta sintomi depressivi, un dato stabile ma meno della metà della media nazionale che viaggia attorno al 9%. Si conferma però un largo consumo di antidepressivi e scarso ricorso a servizi territoriali di salute mentale.

Le malattie del sistema circolatorio e i tumori sono sempre le due cause di decesso più frequenti, che insieme rappresentano due terzi del totale.  Negli ultimi venti anni, rispetto al 2003, sono cresciute le morti per malattie del sistema nervoso (Alzheimer +22%, Parkinson +92%), disturbi psichici (demenza +94%) e malattie infettive (+56%), per il progressivo invecchiamento. Ci sono stati meno decessi per tumore comunque, eccetto pancreas (+14%), tumore alle cute (+10%), cavo orale (+7%) e ovaio (+2%). Il tumore del polmone risulta in crescita tra le donne (+25% contro una flessione del 39% tra gli uomini): è l’effetto dell’aumento delle donne fumatrici.

Una popolazione sempre più anziana

La popolazione toscana continua a diminuire. Sono ormai 8 anni, con la sola eccezione del 2021, che i residenti scendono: colpa della detanalità (più forte della crescita costante dell’aspettativa di vita), accentuata negli ultimi anni dall’affievolirsi dei flussi migratori, che dal 2013 non sono più sufficienti a compensare il saldo naturale negativo. L’Istat prevede che nei prossimi dieci anni la Toscana possa perdere altri 21mila residenti e 60mila tra venti anni.

Gli anziani rappresentano il 26% della popolazione toscana (contro il 24% in Italia) e sono circa 958mila. Istat prevede che possano raggiungere quota 1 milione e 100mila nel 2033 (30% dei residenti) e 1 milione e 250mila nel 2043 (35% dei residenti). Gli anziani costituiscono dalla metà ai due terzi dei malati cronici e aumentano i ricoveri per frattura di femore, che nel 2022 sono stati 7.865.

I giovani con meno di 15 anni rappresentano solo l’11,6% della popolazione toscana (424.500 persone) ed è previsto che scendano al di sotto dei 390mila nei prossimi venti anni.

La Toscana tra le 5 regioni dove si fanno meno figli

Con 5,9 nuovi nati ogni mille abitanti (6,7 in Italia), la Toscana è tra le cinque regioni dove si fanno meno figli, dopo Sardegna, Liguria, Umbria e Molise. Nel 2022 ne sono nati 21.610.

Per quanto riguarda le famiglie diminuiscono le coppie con figli, oggi solo il 28% contro il 37% del 2001. Di queste oltre la metà ha un solo figlio, circa il 40% ne ha due e il 6,5% tre o più. Le coppie senza figli sono una su quattro, un nucleo su tre è composto da una sola persona, nel 60%o dei casi con più di 60 anni.

Se la natalità è in flessione, diminuiscono anche le interruzioni volontarie di gravidanza. Alto è il livello di adesione agli screening neonatali e i neonati toscani godono mediamente di buona salute: il 99,5% dei nati vivi nel triennio 2020-2022 era in salute e sano. Il dato sui nati morti (2,2 ogni mille) è stabile e tra i più bassi d’Europa.

I toscani residenti di origine straniera si attestano all’11,1% (8,6% in Italia) e tra quelli che frequentano le scuole il 60% è di seconda generazione. Sono quasi 20mila i soggetti con disabilità inseriti nei diversi cicli scolastici.
Infine aumentano, ma restano ancora distanti dalla media europea, i giovani laureati: i 30-34enni toscani con istruzione universitaria sono il 29,4% (erano il 16 per cento nel 2004), contro una media europea del 41,6%.

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