Le foto, quelle di Laura Lezza di Getty Images che sono diventate anche le immagini della campagna della Regione Toscana plastic-free, e i racconti e la conversazione con l’assessore Bugli di Filippo Solibello, storico conduttore della trasmissione radiofonica Caterpillar, autore di un recentissimo libro, “Spam”, sui rifiuti nel mare, chiudono la giornata che all’Internet Festival di Pisa la Regione ha voluto dedicare alla plastica che sta inquinando il mondo dove viviamo.
La fotografa racconta con i suoi scatti i ‘mostri’ ripescati in mare, plastiche con abbarbicati piante e animali dei fondali, che riemergono ed assomigliano a vere e proprie nuove creature. Affascinanti e terribili allo stesso tempo. Racconta lo stupore e lo sconforto dei pescatori ogni volta che con le reti tirano su bottiglie, vecchi manubri di imbarcazioni, buste, taniche e contenitori per detersivi. Tantissimi. Racconta il gesto e progetto ‘rivoluzionario’ di Arcipelago Pulito, con la Regione che l’anno scorso è riuscita a mettere insieme sei pescherecci di Livorno, il Ministero, la Guardia Costiera, l’Autorità di sistema portuale, un partner privato come Unicoop Firenze e un’azienda che smaltisce e ricicla i rifiuti come Revet creando una filiera degli scarti abbandonati in mare che è qualcosa di unico, rispetto ad altre esperienzaenel mondo, e il vero valore aggiunto dell’iniziativa. Prima (e sembra paradossale) le plastiche tirate su con il pescato venivano rigettate in mare, perché chi l’avesse portate in porto ne sarebbe diventato responsabile e si sarebbe dovuto assumere anche i costi di smaltimento. La sperimentazione ha permesso di fare quello che impossibile sembrava
Solo da aprile 2018 fino a settembre, in otto mesi, sono stati raccolti con appena sei barche oltre 18 quintali di rifiuti, per un volume di oltre 24 mila litri. Il progetto è stato preso a modello dal Parlamento Europeo ed è diventato ispirazione per due proposte di legge al Parlamento Italiano che si apprestano ad essere discusse. Intanto l’esperienza di Livorno sarà allargata dalla Regione ad altri cinque porti: Viareggio, Castiglione della Pescaia, Piombino, Porto Santo Stefano e Monte Argentario.
Purtroppo meno del 20 per cento dei rifiuti raccolti è risultato riciclabile, anche perché plastiche e flora e fauna che vivono nei mari sono spesso diventati un tutt’uno. “Ma questo – incalza l’assessore Bugli – ci deve spingere a fare ancora di più“. “Anche perché – ripete più volte – non abbiamo molto tempo per intervenire sui danni procurati in passato“.
“Con le leggi si fa tanto” sottolinea ancora l’assessore durante la conversazione pubblica con Solibello, dopo che il conduttore ha ricordato come spesso l’Italia (senza averne gli italiani stessi troppa contezza) ha fatto da apripista nelle battaglie ambientali: dalla messa al bando dei sacchetti di plastica avviata nel 2006 (ma ostacolata all’inizio in sede europea dall’Inghilterra) ai cotton fioc obbligatoriamente da quest’anno compostabili fino alla battaglia contro le microplastiche nei cosmetici. Nel suo libro Solibello parla anche della Toscana e del progetto Arcipelago Pulito.
“Le leggi possono tanto e sono importanti – ripete Bugli -, ma la vera innovazione nasce dal confronto e dalla collaborazione. La vera innovazione fa perno sul coinvolgimento delle persone“. Cita l’assessore l’esempio delle cooperative di comunità, da cui si sta ripartendo sempre in Toscana per il rilancio di borghi sperduti nella campagna o di paesi abbarbicati tra le montagne. E dal coinvolgimento delle persone, assieme naturalmente a ricercatori e innovatori, la Toscana vuole partire. Anche per sconfiggere la plastica che affoga i nostri mari, scorre nei fiumi o viene gettata ai bordi di strade e boschi.