Una semplificazione nell’accesso e l’adeguamento a nuovi indirizzi giurisprudenziali. Sono le principali novità di “Mamma segreta“, il progetto toscano che compie 24 anni e destinato ai parti in anonimato e al sostegno a madri e nascituri. Dal 2012 sono stati 184, su quasi 289mila, i parti in anonimato in Toscana
La giunta regionale ha aggiornato di recente le linee di indirizzo del percorso rivolto a tutte le donne. Tra gli obiettivi il miglioramento dell’organizzazione e della qualità dei servizi sanitari territoriali ed ospedalieri, sociali e socio-sanitari .
Per quanto riguarda le novità giurisprudenziali, alla luce delle recenti sentenze della Corte Costituzionale e cassazione, il figlio naturale non riconosciuto alla nascita può presentare istanza al Tribunale dei minorenni per ricercare informazioni sulle proprie origini e la madre biologica può essere convocata davanti al tribunale per essere informata della richiesta avanzata dal figlio e della sua facoltà di acconsentire che venga svelata o meno, a seguito dell’interpello, la propria identità.
Previste anche nuove procedure ospedaliere e protocolli per la conservazione di dati anamnestici non identificativi della madre e della famiglia biologica.
Ai nuovi protocolli seguirà anche un corso di formazione del Formas, il laboratorio regionale per la formazione sanitaria: nella definizione delle nuove procedure saranno coinvolti pure il Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, che con la Regione ha firmato un’intesa nel 2022, e il Tribunale per i minorenni di Firenze e Genova. Come dichiarato dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani “Lo scopo è sostenere, accompagnare e informare le donne, affinché le loro scelte siano libere e consapevolmente responsabili“.
“Partorire in anonimato in ospedale, anziché in situazioni poco protette, garantisce maggiori tutele medico-sanitarie e protezione per entrambi, madri e figli -ha aggiunto Giani – In Toscana lo si può fare in tutti gli ospedali del territorio e nella nuova delibera si ribadisce, in modo ancora più esplicito, che il percorso è destinato a tutte le donne, indipendentemente dalla provenienza, la nazionalità, lo stato giuridico e la residenza”.
I parti in anonimato degli ultimi undici anni
Il progetto “Mamma segreta” è nato nel 1999, in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti, la Asl e il Comune di Prato. Dal 2012 al 2022, negli ultimi undici anni (ma i numeri sul 2022 sono provvisori), su quasi 289 mila parti in Toscana sono stati 184 quelli in anonimato: tra questi 98 di donne italiane e gli altri di madri di cui non è specificata la cittadinanza. I più numerosi sono stati nel 2013, quando furono 35; nel 2020 sono stati otto e dieci l’anno nel 2021 e 2022.
Per l’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini “Si tratta di un accesso universale che supera tutte le categorie“, “l’aggiornamento delle linee di indirizzo è un passaggio importante per rafforzare gli aspetti destinati a una presa in carico integrata e precoce delle donne“, ha aggiunto l’assessore alle politiche sociali Serena Spinelli.