Salute/

Toscana, lettere di sospensione per 4.500 medici e infermieri non vaccinati

Sono partite le lettere di sospensione indirizzate al personale sanitario della Toscana che non si è ancora vaccinato. Giani duro coi no-vax: “Senza vaccino, fuori dai luoghi pubblici”

- © Comune Firenze

Con il decreto legge numero 44 del 2021 (articolo 4) il Governo ha introdotto l’obbligo vaccinale anti-Covid per tutto il personale sanitario. In Toscana i sanitari non vaccinati sono 4.500. Ora rischiano la sospensione. “Stanno partendo le lettere di sospensione per gli operatori sanitari no vax” ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani. Chi non intende vaccinarsi non può prendersi cura degli altri. Non posso concepire il fatto che ci siano medici o infermieri che non si vaccinano per scelta, nonostante la professione che svolgono” prosegue il governatore. “Saremo rigorosi nel rispetto della legge. Noi consentiamo a tutti di rivedere le proprie scelte, di avere i tempi per farlo. Ma poi quando si tirano le somme non ci sono deroghe. Nel momento in cui entro in ospedale per curarmi, devo sentirmi sicuro di non prendere un virus. L’unica garanzia può essere quella della guarigione”.

“Quando entro in ospedale per curarmi, devo sentirmi sicuro di non prendere un virus”

“Vaccinarsi, un atto di responsabilità”

Sul tema è intervenuto anche l’Ordine dei medici della provincia di Firenze. “Scatteranno a breve le prime sospensioni di operatori sanitari fiorentini che non si sono vaccinati. L’Ordine ha appena ricevuto le lettere dall’Asl, che sta chiudendo l’istruttoria. Per il momento ci sono stati segnalati cinque nominativi. Domani si riunirà il consiglio straordinario dell’ordine per deliberare le sospensioni” ha annunciato il presidente dell’Ordine, Pietro Dattolo. “Una volta ricevute le lettere dell’Asl – spiega Dattolo – l’Ordine prende atto dell’inadempienza e quindi ratificherà la sospensione attraverso un consiglio straordinario. Per il momento i dati ci confortano: il numero di medici, infermieri e assistenti non vaccinati è basso, ci auguriamo che le proporzioni rimangano queste. E comunque ribadiamo il nostro appello: vaccinatevi. Chi non lo ha fatto può prenotarsi ed evitare la sospensione. Ma la vaccinazione non è una questione di opportunismo. È un atto di generosità, di altruismo, di serietà, di responsabilità, di coerenza con la nostra professione. Anche di eticità e coscienza. Un medico che ha posizioni no vax dovrebbe avere il buon senso di cambiare professione. Nel caso in cui il numero dei non vaccinati fosse particolarmente rilevante, viste le numerose sospensioni, si correrebbe il rischio di mettere in difficoltà il sistema sanitario fiorentino”.

“Lotterò fino alla fine con coloro che non si vogliono fare il vaccino”

Un milione di non vaccinati in Toscana

Il presidente della Regione Toscana è intervenuto duramente anche per quel che riguarda la frequentazione dei luoghi pubblici da parte dei non vaccinati. “Lotterò fino alla fine con coloro che non si vogliono fare il vaccino. Avremo un atteggiamento di assoluto rispetto fino al 30 settembre, dopodiché tireremo le somme della nostra campagna vaccinale e chi non ha fatto il vaccino non ha più scuse. Dopo quella data, chi non ha fatto il vaccino starà a casa. Queste persone non si provino a venire nei luoghi pubblici, perché la loro non vaccinazione per scelta è una cosa inconcepibile nell’economia e nell’interesse di una comunità che vuole superare l’emergenza sanitaria”. Giani ha detto che in questo momento i non vaccinati in Toscana sono “un milione” e che di questi 500 mila “non saranno mai vaccinati”. Ovvero i bambini da 0 a 12 anni e le persone con particolari patologie. Sull’andamento del Covid “è giusto parlare di stabilità. Spero che questo andamento si rifletta positivamente sul fatto di creare ormai un’alternanza di uscita e di immissione dagli ospedali in modo che l’indice non salga più dei valori attuali, che sono all’8%. Per andare in zona gialla bisogna arrivare al 15%. Noi oggi occupiamo poco più di 400 posti in ospedale, quando per il Covid ne abbiamo a disposizione più di 5 mila. Poi, certo, sono preoccupato, lo sarò finché ci sarà una diffusione del Covid. È comunque un virus diverso. In passato con 700 contagi avevamo 70 persone in ospedale, oggi ne abbiamo 18″.

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