Una lettera d’intenti che diventerà un patto per rafforzare la collaborarione tra Toscana ed Emilia Romagna. I presidenti Eugenio Giani e Michele De Pascale hanno messo nero su bianco volontà e strategie future in un incontro che si è tenuto il 18 gennaio a Firenze, nella sede della giunta regionale.
L’intesa riguarda otto materie: la sanità, la ricerca e innovazione, la valorizzazione dell’Appenino e delle aree interne, il turismo ed i grandi eventi, la cultura, il digitale, le infrastrutture e la mobilità e il contrasto al dissesto idrogeologico.
Dalla sanità all’Appennino, guardando alle Olimpiadi 2036
Di regioni “gemelle” parla il presidente della Toscana, Eugenio Giani. “Sono molto felice che il presidente De Pascale abbia accettato il mio invito. Lui fa parte di una nuova generazione di amministratori a cui tutti guardiamo con speranza. Tanti problemi delle nostre comunità possono essere affrontati insieme. Penso alla sanità ai cui servizi teniamo molto tanto da aggiungere risorse nostre ai fondi statali. Lo stesso si può dire sui trasporti, con le comuni linee faentina e pontremolese. L’Appennino poi non rappresenta una divisione ma un’unione, un ponte tra le nostre comunità per la loro valorizzazione turistica, culturale e per il mantenimento dei servizi. Penso che potremo arrivare ad avere un unico parco nelle zone est, tra il Sasso di Simone e il Simoncello. Anche l’appuntamento con le Olimpiadi 2036 può rappresentare un motivo di unione tra le nostre Regioni”.
Il presidente Michele De Pascale si di ce pronto a “lavorare insieme su temi strategici per le nostre comunità. Abbiamo bisogno di unire le nostre forze per affrontare con incisività le sfide più importanti che ci troviamo davanti. A partire dalla difesa della salute pubblica e universalistica con la necessità di un rifinanziamento strutturale del Fondo sanitario nazionale e la rimozione dei vincoli di spesa per il personale, su cui entrambe le Assemblee legislative hanno promosso disegni di legge di iniziativa regionale”. Grande attenzione anche alla “connessione infrastrutturale tra i due territori, con un focus in particolare rispetto alle linee ferroviarie di collegamento, che vanno potenziate anche in un’ottica di maggiore sostenibilità e valutando la sperimentazione di tecnologie innovative”. E poi “il contrasto al dissesto idrogeologico, la cura e lo sviluppo dell’Appennino e delle aree montane”.
I punti dell’accordo
Tra gli impegni sulla sanità spiccano la volontà di consolidare le cure e l’assistenza territoriali, la collaborazione tra i Centri di eccellenza, la valorizzazione delle professioni mediche e infermieristiche, la promozione del rifinanziamento strutturale del Fondo Sanitario Nazionale e la rimozione dei vincoli della spesa di personale.
Nel campo della ricerca e dell’innovazione l’intento è quello di valorizzare l’area del Brasimone e il suo Centro di ricerca con il supporto dell’Enea e in collaborazione con i centri universitari di eccellenza come la Bologna business school e la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.
Per le aree appenniniche e interne si indicano strategie comuni per servizi a famiglie e imprese e politiche di sviluppo del turismo e dell’agricoltura, con un particolare impegno verso i comuni di confine della dorsale appenninica, valorizzando il sistema dei Parchi regionali dell’Appennino, il parco naturale interregionale del Sasso Simone e Simoncello e i Parchi nazionali dell’Appennino Tosco-Emiliano e delle Foreste Casentinesi.
Su turismo e grandi eventi si intende integrare l’impiantistica della montagna , promuovere il turismo lento, i cammini, i giardini storici e la cultura cooperando sui grandi eventi internazionali sportivi e culturali, anche attraverso le azioni di promozione territoriale delle rispettive aziende per la promozione turistica regionale.
Numerosi gli impegni per la cultura. Si va dalla valorizzazione del Cammino della Memoria “Sant’Anna di Stazzema-Monte Sole”, che lega i due più tragici eccidi nazi-fascisti, e del Cammino della Pace “Barbiana-Montesole”, che lega i luoghi di don Lorenzo Milani e don Giuseppe Dossetti, alla valorizzazione del Cammino di San Romualdo, alla digitalizzazione e messa in rete dell’Archivio Villani della Fondazione Alinari, alla condivisione di conoscenze, metodiche amministrative e progettuali, e attività di comunicazione e divulgazione.
Per la strategia digitale si punta a rafforzare la rete a banda ultra-larga, implementare i sistemi di cloud, analisi dati, intelligenza artificiale e delle applicazioni connesse ai big data e a promuovere iniziative che abbiano per oggetto applicazioni e innovazione tecnologiche, Intelligenza Artificiale, dati e servizi digitali oltre alle infrastrutture di telecomunicazione.
L’integrazione tra i due territori passa attraverso l’impegno sulle infrastrutture e mobilità. In ambito ferroviario potenziando le linee ferroviarie di collegamento come la Porrettana transappenninica, la Pontremolese, la Bologna – Prato, il collegamento diretto Ravenna – Faenza – Firenze. Sul versante stradale la riqualificazione e messa in sicurezza dei principali itinerari di valico appenninico con particolare riferimento alla S.S. 63 – valico del Cerreto, alla S.S. 12 statale dell’Abetone, alla S.S. 64 – Porrettana, alla S.S. 67 – Tosco-Romagnola, mentre ha rilevanza nazionale l’asse E45-E55.
Le due Regioni si propongono infine di lavorare sinergicamente alla messa in sicurezza del territorio e di contrastare il dissesto idrogeologico anche alla luce degli eventi alluvionali che hanno devastato ampie porzioni di territorio di entrambe le regioni, costituendo appositi gruppi di lavoro.