“La Toscana, a livello internazionale, è associata soprattutto all’arte, alla cultura, al paesaggio, al turismo. Ma la reale essenza della regione è rappresentata anche da un tessuto di piccole e medie imprese, industriali ma ancora più spesso artigianali, che grazie alla loro creatività rappresentano la vera forza della nostra terra. Con questo atto, che dà seguito ad un’iniziativa nazionale, vogliamo compiere un primo passo per riconoscere il valore di queste attività”. Così il presidente della Regione Eugenio Giani commenta la notizia dell’approvazione del primo elenco di 58 produzioni artigianali ed industriali tipiche non agroalimentari del territorio toscano.
La delibera non fa che applicare le disposizioni contenute nella legge 206 del 2023 (‘Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy’) che riconosce alle Regioni la possibilità di fare una ricognizione dei prodotti artigianali e industriali tipici che sono già oggetto di forme di riconoscimento o di tutela o per le quali la reputazione e la qualità sono fortemente legate al territorio locale.
Produzioni e territorio
“Le produzioni artigianali e industriali – ha commentato l’assessore a economia e turismo Leonardo Marras – costituiscono un patrimonio unico per la Toscana, sia dal punto di vista economico, che produttivo e sociale. Tali produzioni di alto livello qualitativo sono uno dei principali fattori che costituiscono l’immagine riconosciuta della Toscana. Spesso sono parte integrante della identità culturale di un territorio, in molti casi strettamente legata alla disponibilità di una o più delle eccezionali materie prime presenti nella regione. Nel tempo si sono così creati veri e propri distretti produttivi che caratterizzano le produzioni tipiche di borghi e intere aree territoriali. Riconoscere tutte le peculiarità regionali è l’obiettivo su cui siamo impegnati”.
Crescita e sviluppo dell’economia
La delibera precisa che si tratta di una prima ricognizione: l’elenco approvato potrà essere integrato anche successivamente in base a ulteriori segnalazioni. Inoltre stabilisce che i soggetti in possesso dei requisiti previsti dalla legge possono richiedere al Ministero dell’impresa e del made in Italy il riconoscimento di indicazione geografica protetta.
Le 58 produzioni che entrano a far parte di questo prima lista sono state segnalate alla Regione dalle associazioni di categoria che fanno parte della Consulta delle imprese, riconosciuta come sede permanente di confronto e partecipazione sulle politiche riguardanti la crescita, lo sviluppo, la qualificazione e l’evoluzione dei sistemi di impresa dell’economia regionale.
Il bando per le associazioni di produttori
La delibera ricorda infine che il Ministero, allo scopo di supportare le associazioni di produttori ad avviare il percorso di richiesta del riconoscimento, ha approvato un apposito bando per l’erogazione di contributi destinato alle associazioni di produttori che hanno sostenuto spese di consulenza di carattere tecnico per la predisposizione del disciplinare di produzione dei prodotti industriali e artigianali tipici. Il bando, aperto dal 16 settembre, si chiude il prossimo 31 ottobre.