Zaini in spalla, mascherine in volto e via, pronti ad ascoltare di nuovo (e ancora) il suono della campanella. Per alcuni quella chiassosa vibrazione rappresentava idealmente i momenti più attesi. Il cambio d’insegnante, l’intervallo, quattro chiacchiere in corridoio, la fine delle lezioni e un pomeriggio tutto da vivere (pur senza trascuare lo studio). Poi, complice la pandemia, quello scampanellio è scomparso dalla ciclicità quotidiana. È stato a lungo sostituito dalla didattica a distanza e dai bip digitali che scandivano l’avvio delle video-lezioni. Fortunatamente non sarà più così, almeno non ora, non stavolta.
520 mila studenti pronti al rientro
Infatti mercoledì 15 settembre oltre mezzo milione di studenti toscani torneranno in aula, in presenza. D’accordo, l’emergenza non è finita. Nonostante questo la scuola è pronta a scrivere un nuovo capitolo. Si tratta di un momento importante per gli oltre 520 mila alunni coinvolti e per le loro famiglie. A giovarne non sarà solo la didattica, ma anche la dimensione sociale e relazionale, così indispensabile alla formazione e alla crescita di questi giovani. Nel dettaglio, stiamo parlando di circa 22 mila bambini e bambini dei nidi, degli 80 mila che torneranno a frequentare la scuola d’infanzia, dei quasi 160 mila delle primarie, dei 100 mila che andranno alle medie e dei 159 mila che siederanno sui banchi degli istituti superiori.
Ingressi differenziati e trasporto pubblico all’80%
“La Toscana è pronta per tornare in classe” ha scritto stamani su facebook il presidente della Regione, Eugenio Giani, che poi ha pubblicato un’infografica su cui spicca un 100%. È il numero che indica “le lezioni in presenza, per tutti”. Contestualmente il governatore ricorda che il green pass sarà obbligatorio per tutto il personale scolastico e annuncia che ci sarà una campagna di screening a campione, dai 6 ai 14 anni. Inoltre si apprende che “la Regione ha chiesto al Ministero la conferma di organico per superare le classi troppo numerose”. La capienza dei trasporti è all’80%. “Ma la Regione è pronta a coprire i bisogni di tutti i territori per i mezzi pubblici” si legge nella grafica. “Lo scorso anno abbiamo aggiunto fino a 330 bus in più”. Questo lascia presagire che nessuno sarà lasciato a piedi. Riguardo al capoluogo toscano, ad esempio, sappiamo che tra i principali argomenti in discussione all’interno del tavolo operativo coordinato dalla Prefettura di Firenze e composto da Regione Toscana, Città Metropolitana, Ufficio scolastico regionale, motorizzazione civile e aziende del Tpl ci sono proprio bus e pullman aggiuntivi, orari scaglionati per l’entrata e l’uscita dalle scuole, e infine steward per regolare i flussi degli alunni. È inoltre allo studio la collaborazione di studenti delle ultime classi, che saranno adeguatamente formati per invitare i compagni al rispetto delle norme anti-Covid, come già sperimentato lo scorso anno con il progetto #Backtoschool.
Norme anti Covid e consigli per una maggiore sicurezza
Ma come cambia la scuola in presenza? La distanza di un metro tra i banchi non è più obbligatoria, ma solo raccomandata. L’uso delle mascherine in classe, invece, è differenziato in base all’età: nelle materne saranno indossate solo dal personale scolastico, mentre saranno obbligatorie sopra i 6 anni. Nelle classi in cui tutti gli studenti sono vaccinati, invece, non ci sarà l’obbligo d’indossare la mascherina. Come anticipato, saranno programmati ingressi e uscite differenziate per evitare assembramenti. Per la stessa ragione gli alunni potranno essere accompagnati da un solo genitore. Torneranno a essere utilizzate le palestre, non si misurerà la temperatura corporea all’ingresso e si consiglia (senza alcun obbligo) di lasciare le finestre aperte e di mantenere due metri di distanza tra la cattedra e i banchi.
Green pass obbligatorio. Chi controlla?
Dal primo di settembre il green pass è obbligatorio per tutto il personale scolastico. Non solo per gli insegnanti, dunque, ma anche per assistenti e personale amministrativo (per gli studenti, invece, non c’è alcun obbligo). Chi ne dovesse essere sprovvisto non potrà entrare a scuola, e per non essere sospeso dall’incarico dovrà ottenerlo entro un arco temporale di quattro giorni. Al momento i controlli quotidiani sono affidati ai presidi, che utilizzeranno la app “VerificaC19”, proprio come accade in musei e ristoranti. Anche se dal 13 settembre la situazione potrebbe cambiare. Il ministero dell’istruzione e il garante della privacy stanno infatti lavorando allo sviluppo di una piattaforma digitale che consentirà un controllo automatico e più fluido dei certificati verdi, sgravando così i presidi di questa responsabilità. A controllare il green pass del preside sarà l’Ufficio scolastico regionale.
Vaccini per la fascia d’età 12-18
Ben più del 50% dei giovani toscani di età compresa tra i 12 e i 18 anni sono stati vaccinati. L’obiettivo nazionale è quello di raggiungere almeno il 60%. In Toscana, a partire dallo scorso 17 agosto, i vaccini sono stati consegnati anche ai medici di famiglia per essere somministrati alle ragazze e ai ragazzi di quella fascia d’età in vista della ripresa della scuola. Ricordiamo inoltre che a partire dal 30 agosto la Regione ha dato il via alle vaccinazioni libere fino alla fine di settembre. Il che significa potersi recare in uno degli hub presenti in Toscana senza alcuna prenotazione. Per incentivare e velocizzare la vaccinazione dei più giovani è stato inviato un sms ai 37 mila studenti che avevano l’appuntamento nella seconda metà di settembre, chiedendo loro di anticipare la somministrazione per presentarsi all’inizio delle lezioni avendo fatto anche la seconda dose.
Cosa accade in caso di positività al Covid?
Ma cosa accade in caso di positività di uno studente o di un membro del personale scolastico? È presto detto: si prevede una quarantena di 7 giorni per i vaccinati e di 10 giorni per i non vaccinati, dopodiché ci si dovrà sottoporre al tampone. Spetterà invece all’azienda sanitaria di competenza predisporre la procedura per la classe coinvolta. Nel caso in cui la classe sia messa in quarantena o in isolamento, o la scuola venga chiusa a causa di un focolaio, si prevede di nuovo il ricorso alla didattica a distanza.