Le idrovore sono sulla riva dell’Arno a Firenze e gettano acqua, gli uomini e le donne della Protezione civile regionale, della Città metropolitana, del Consorzio di bonifica del Medio Valdarno e del comando provinciale dei Vigili del fuoco sono tutti al lavoro e riempiono pesanti sacchi di sabbia, per fronteggiare l’emergenza. Una mattinata di prove per gestire un’alluvione, con i ragazzi dell’Istituto alberghiero Saffi sotto la torre di San Niccolò.
Tornano così le esercitazioni dopo un lungo stop causato dalla pandemia. “Stiamo lavorando ad una ristrutturazione del sistema di Protezione civile – dichiara l’assessora alla protezione civile Monia Monni – affinché sia ancora ancora più efficiente, per offrire ai nostri volontari formazione e per organizzare anche gli stati generali della Protezione civile, per tornare ad incontraci e confrontarci. Penso agli eventi estremi, all’importanza dell’informazione. Sapere come ci si comporta è la base per la buona riuscita delle operazioni di soccorso, la messa in sicurezza dei luoghi, la messa in salvo delle persone”.
Alcuni dei macchinari presenti stamani, come ha spiegato il presidente del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno Marco Bottino, “sono stati utilizzati durante l’alluvione di Livorno del 2019. Si tratta di idrovore potenti che servono per svuotare in tempi rapidi i luoghi allagati”
L’importanza delle manutenzioni per la sicurezza di tutti
Ogni anno, fa sapere l’assessora Monni, la Regione investe “100milioni per le manutenzioni, 500 milioni per i progetti di messa in sicurezza che abbiamo in corso in questo momento in tutta la Toscana, mentre altri 550milioni sono i progetti che abbiamo candidato al Pnrr. Quindi uno sforzo davvero grande per avere una Regione sempre più sicura”.