Ascoltare le storie raccontate dagli altri è un gesto rivoluzionario che potrebbe cambiare per sempre la nostra vita.
Dal 9 all’11 dicembre torna a Firenze a CANGO – Cantieri Culturali Goldonetta un festival unico nel suo genere che ogni anno porta le migliori narrazioni audio da tutto il mondo.
Il “Lucia Festival” curato da Carola Haupt e Ilaria Gadenz di Radio Papesse è proprio questo: una manifestazione nata per celebrare la narrazione senza immagini attraverso storie audio in anteprima nazionale o internazionale, alla presenza di autori e autrici.
I temi “caldi” di quest’anno riguarderanno: diritti civili, emancipazione di corpi, inclusione ed esclusione sociale, amori, passioni e lutti.
Anche quest’anno i podcast di Lucia Festival saranno disponibili anche online sul sito www.luciafestival.org e grazie alla collaborazione con SDIAF e MLOL, durante e dopo il festival, sul portale DigiToscana MediaLibraryOnline la biblioteca digitale toscana ad accesso libero per gli utenti di tutte le reti bibliotecarie della Toscana.
“Sono contenta che i bandi regionali consentano di dare spazio a un genere come il podcast: una risposta forte e chiara sulla vitalità della produzione audio a quanti decretano di volta in volta la morte della radio, dell’audio. Non è così, e il lavoro che il festival Lucia propone lo racconta presentando novità, ed esperienze di voce narrante per grandi e piccoli. Una produzione culturale che allo stesso tempo rispecchia il nostro tempo e custodisce funzioni fondamentali per l’umanità fin dall’inizio della storia come quella del rapporto con la parola parlata” ha detto Cristina Giachi presidente della Commissione Cultura della Regione Toscana.
Il programma di Lucia Festival 2022
Il festival si apre il 9 dicembre con Bambini all’ascolto, un importante seminario dedicato alla narrazione audio per l’infanzia che accoglie ricercatori, podcaster e producer per uno scambio e un confronto su case studies internazionali e buone pratiche. Tra gli interventi quelli di: Gianfranco Bandini, professore ordinario di Storia della Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze, Tjeerd van den Elsen (Radiorakkers), insegnante e specialista di educazione audio, Florent Barat e Sébastien Schimtz di Le Collectif WOW!
A seguire l’intervento di Radioimmaginaria, una testata giornalistica nata nel 2012 a Castel Guelfo di Bologna, dove “nessun adulto si intromette nei contenuti” e gli speaker hanno tutti dagli 11 ai 17 anni, coinvolgendo una comunità di circa 300 ragazze e ragazzi in tutta Europa. A seguire lo speech di Ana Gonzalez senior producer di Terrestrials, podcast spin off nato in casa Radiolab, show radiofonico in onda dal 2002 e podcast reso leggendario dalle voci di Jad Abumrad and Robert Krulwich. Bambini all’ascolto si chiude con la masterclass “Come produrre un audio coinvolgente per bambini” a cura di Sara de Monchy.
Il programma serale prende il via alle 21 con i racconti di tre giovani producer talentuose: “Shadow Work” di Ariel (Ari) Mejia, un breve lavoro che parla delle forze invisibili che agitano il nostro inconscio. A seguire, “It’s Alright” di Phoebe McIndoe un resoconto intimo, dettagliato e onesto di una vacanza di famiglia andata a finire male.
Dopo “Gilles, ma soeur et moi” il lavoro i Camille Descroix che mette in discussione il nostro rapporto con la disabilità e la “normalità”. Il programma serale si chiude con un episodio di Malafemmina di Chloé Barreau che racconta la vita di Lilith Primavera, creatura ‘magica’ del Pigneto.
Nella giornata di sabato 10 dicembre il programma prende il via con Le village des fous di Pauline Augustyn, la ricostruzione di uno dei più famosi casi d’isteria di massa del Novecento.
Finn and the Bell – lavoro con cui Erica Heilman ha vinto un Peabody Award nel 2021 – è invece il ritratto di una piccola comunità del Vermont, che reagisce al suicido di un suo giovane membro, il diciassettenne Finn Rooney.
Nel pomeriggio, alle 14:30 la pluripremiata audio producer e antropologa danese Nanna Hauge Kristensen terrà l’ultima masterclass di YASS!, un programma di formazione e scambio per producer, audio maker e artisti del suono.
Alle 16:30 Rodolfo Sacchettini presenta Focus Giorgio Bandini, una conversazione dedicata a uno dei grandi maestri della stagione sperimentale della radio italiana a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 e al suo radiodramma Il Guerriero in Provincia, primo caso di diario sonoro per la radio italiana.
Alle 18:00, Naar buiten di Lieselot Mariën: una storia kafkiana d’isolamento e solitudine.
Chiude il programma pomeridiano un episodio di De Buffalo Bitches, 20 Jaar Later di Eva Moeraert dedicato al club femminile di hooligan del Gent e le sue uniche due componenti Kimberley e Tiffany.
In serata l’atteso live di Io ero il Milanese, uno dei podcast di maggior successo del 2022 di e con Mauro Pescio.
Domenica 11 dicembre alle 10:30, Maria Pecchioli e Daniele Giannetti condurranno un bagno di gong dal titolo La grotta del sonno, per accompagnarci nel passaggio tra i sogni e la veglia, in un’immersione onirica tra reale e irreale.
Alle 11:30 si prosegue sulla scia dei sogni con l’anteprima internazionale di Sleep Talk di Talia Augustidis. Eddie parla nel sonno, Talia lo registra, lo incalza, gli fa domande, cercando disperatamente di entrare nella sua mente e di esplorarla. Ma non è così semplice…
Chiude la mattinata SANTINI Un aiuto quando serve, un incontro su prenotazione dedicato a producer e professionisti del podcasting che offre un palco a chi sta affrontando scelte difficili e solitarie.
Nel pomeriggio, alle 17:00, spazio ai lavori vincitori del Premio Lucia 2021.
Cantilenano le onde di Alice Pontiggia è un dialogo tra l’autrice e Houda Latrech, un flusso di parole che le porterà a confrontarsi sulla costruzione delle loro identità, i legami che hanno con le geografie in cui sono nate, quelle in cui sono cresciute e le emozioni che da tutto questo scaturiscono.
A seguire, Variazioni su M. di Martina Melilli e Botafuego. Il racconto della vita di Leo Ferlan uno studioso di botanica. Nel 1952 è inviato in Algeria per una campagna geo-cartografica, quando all’improvviso irrompe nella sua vita un’amica di amici: Miriam Colautti scrive a Leo per chiedergli come trovare lavoro ad Algeri. È così che tra i due nasce una fitta corrispondenza, che continua anche dopo il ritorno di Leo in Italia, nell’estate del 1954. L’autunno successivo si sposano ma lui muore pochi anni dopo. Miriam ha deciso di donare le lettere di Leo all’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano ma delle sue non resta traccia.