Camilla, Alice, Marla e Vanessa sono le The Cleopatras una band che calca le scene del rock’n’roll in Italia e in Europa dal 1998, tanto da essere spesso definite come il gruppo di punta della scena garage punk al femminile italiana.
Nell’arco di due decadi hanno tenuto concerti in lungo e in largo per Italia ed Europa, approdando fino in Giappone. Lungo la strada hanno preso parte a diversi festival come Festival Beat, Rebellion (UK), Fuzzville (Spagna), This is Ska (Germany), Estathé Market Sound, e aperto i concerti di bands come Morlocks, Pretty Things, The Pandoras, The Real McKenzies, The Lords of Altamont, Fuzztones e molti altri.
A maggio 2022 è uscito “Bikini Grill”, il loro nuovo composto da quindici tracce delle quali dodici inediti e tre cover che conferma e rinnova la cifra stilistica della band: un mix di punk ‘77, garage rock e pop punk, supportato stavolta da un sound meno retrò, più deciso e compatto rispetto al passato.
A tenere tutto insieme, un forte spirito identitario, rock’n’roll e autoironico, dalla marcata potenza creativa ed espressiva in chiave femminile.
Sabato 11 marzo saranno in concerto al Glue Alternative Concept Space di Firenze.
Ecco la nostra intervista a Camilla Lastrucci
Ciao Camilla! Le The Cleopatras da quanto tempo suonano insieme?
Le Cleopatras nascono nel lontano 1998. La formazione attuale è attiva da circa 10 anni. Della formazione del ’89 l’unica “superstite” sono io perchè piano piano per ragioni personali la band è cambiata. Non mi sarei mai aspettata di continuare a suonare così a lungo, neanche me lo chiedevo all’inizio.
Ci fa piacere che ragazze giovani capiscano che la vita di una donna non finisce a 40 anni, ma che anzi ci si può divertire e suonare rock anche dopo. Il Rock’n roll non è una cosa solo per uomini
Nonostante tutti i cambiamenti, le trasformazioni delle vostre vite siete sempre insieme
13 anni fa è rimasta incinta la bassista, 10 anni fa sono rimasta incinta io e adesso è rimasta incinta Marla ma nonostante questo abbiamo continuato. Il nostro motto è non smettere mai, andare avanti nonostante tutto. Pensa che Marla ad aprile verrà con noi per un mini tour in Belgio, portandosi dietro bambino e tiralatte. Ci siamo accorte che al pubblico non cambia molto se cambiamo noi, ormai le Cleopatras sono un’identità.
Una cosa che mi ha sempre stupito delle Cleopatras è che tutti i gruppi hanno sempre difficoltà soprattutto nel post-pandemia a trovare luoghi e date per suonare, voi invece avete sempre suonato tantissimo, in tutta Europa e persino in Giappone, come fate?
La band è in giro da tanto, quindi ci conoscono e ci chiamano direttamente, noi non abbiamo un booking, facciamo tutto da sole, siamo libere. Devo dire che siamo più apprezzate all’estero che in Italia. L’ultimo disco che è uscito nel 2022 “Bikini Grill” è andato molto bene, ha avuto molte recensioni positive quindi ha fatto da traino per i concerti, abbiamo fatto il botto! Da maggio abbiamo avuto tantissime richieste, stiamo suonando praticamente tutti i fine settimana.
Tra l’altro è un disco che va un po’ in controtendenza perchè ha ben 15 pezzi, adesso si usa far uscire anche Ep da massimo 7-8 pezzi, voi invece old style…
Ci piacevano tutti! Il disco è nato in quarantena, poi quando ci hanno liberate siamo potute andare in sala prove e i pezzi sono venuti fuori così, tutti bene. Alessandro Ovi Sportelli ci ha fatto da produttore ed è venuto fuori un bel lavoro, siamo molto contente.
Il disco come sempre è molto divertente ed ironico, ‘Mal di testa’ è il mio pezzo preferito, ma come vostra abitudine, affrontate anche temi importanti come il giudizio sul corpo femminile
Sì, siamo sensibili a queste tematiche, magari le affrontiamo in maniera ironica come siamo noi, non sempre siamo capite. Però una cosa di cui siamo molto fiere è che ci seguono molte donne e anche tante bambine innamorate della nostra musica. Ci fa piacere che ragazze giovani capiscano che la vita di una donna non finisce a 40 anni, ma che anzi ci si può divertire e suonare rock anche dopo. Il rock’n roll non è una cosa solo per uomini. Abbiamo scritto il pezzo “We don’t play like men” perchè spesso purtroppo quando siamo in giro ci dicono “eh voi suonate bene ma non suonate come gli uomini”, ma che vuol dire? Non vuol dire niente. Sono clichè culturali. Spesso ci siamo rese conto che i fonici o i gestori si approcciano nei nostri confronti in maniera diversa, c’è ancora questo atteggiamento spiacevole. Per esempio quando andiamo nei locali vogliono sistemarci loro gli strumenti, vogliono spiegarci come fare, quando noi suoniamo in giro per mezzo mondo da trent’anni.
Nel disco c’è anche Kiss Kiss Kiss il vostro tributo alla mitica Yoko Ono, lei vi ringraziò anche sui suoi social giusto?
Sì fu molto carina, per noi è stata una grande soddisfazione. Yoko ha finito 90 anni da pochi giorni e non gliela dedichiamo molto volentieri, noi la adoriamo.
Chiara Ferragni al Festival di Sanremo ha lanciato il messaggio “Pensati libera” ti è piaciuto?
Su questa cosa ci sono state tante polemiche, sicuramente il messaggio viene lanciato da una donna privilegiata, certo è anche vero che più si parla di liberazione dalla cultura patriarcale e maschilista e meglio è. Anche le ragazzine che non sanno di cosa si parla, se lo dice la Ferrari magari poi cominciano a interessarsi.
In questo momento storico i due maggiori partiti politici italiani sono guidati da due donne, è una cosa che fa riflettere, sembra veramente che qualcosa stia cambiando, cosa ne pensi?
Speriamo, io sono molto, molto contenta e spero che piano piano qualcosa cambi. Purtroppo già gli uomini, i politici iniziano ad aver paura, ed è già iniziato il mensplaining contro al Schlein, ma io sono ottimista e molto felice di questa vittoria. Ci speravo tanto.
Chiudiamo con la più classica delle domande: progetti per il futuro?
Dopo il concerto al Glue a cui teniamo moltissimo a marzo staremo un po’ ferme perchè sono diversi mesi che siamo in giro a suonare. Ripartiremo ad aprile con il tour all’estero Germania, Belgio e altro ancora. E poi la BIG NEWS delle ultime ore è che parteciperemo a ottobre a una crociera punk. Si chiama “Punk on Sea” partiremo da Genova e toccheremo Marsiglia, Valencia, Barcellona e poi torneremo a Genova. Sei giorni con tantissimi gruppi in mezzo al mare. Siamo felicissime, non vediamo l’ora!