Per contenere la diffusione del Coronavirus in Toscana partirà una vera e propria campagna di screening diffusa. Sarà potenziata la diagnosi col tampone, andando nella direzione dell’isolamento delle persone che risultassero positive. Il prossimo passo è il test sierologico, un esame del sangue che svela la presenza di anticorpi indicativi del passaggio del virus e che ci aiuterà nel prendere le migliori decisioni su isolamento e guarigione. La Regione Toscana ha ordinato a più fornitori di mettere a disposizione 500mila test. Interesse primario è la tutela dei medici, degli infermieri e degli operatori sanitari e quindi i 60mila dipendenti della sanità toscana e quelli della sanità privata saranno posti allo screening. Gli altri 400mila test saranno distribuiti sul territorio.
“La sanità toscana si conferma come un vero e proprio patto per la salute, un patto collettivo e in questo momento ci sentiamo comunità più di sempre” ha sottolineato il presidente della Regione Enrico Rossi, nel videomessaggio di ierri con cui ha fatto il punto sui numeri toscani dell’emergenza.
La Toscana potenzia anche la terapia intensiva: saranno approntati 280 nuovi posti letto recuperati nelle vecchie strutture per un costo complessivo di 16 milioni di euro. Negli ultimi 15 anni la Toscana ha visto un aumento del 30% circa delle terapie intensive che sono passate da 347 a 447. Con il fermo dell’attività programmata negli ospedali, tolta l’emergenza, e la attività tempo-dipendente come l’oncologia, dei 447 posti totali potranno rendersi disponibili oltre 250 posti da riservare a coronavirus. Altri posti si potranno ottenere dalle tante sale chirurgiche della Toscana: ci sono ben 300 sale operatorie dove è possibile ricavare 200 posti di terapia intensiva. Inoltre, grazie a un accordo con la sanità privata saranno disponibili altri 15 posti letto di terapia intensiva.
“Ho parlato di questo piano con il capo della Protezione civile nazionale Borrelli, con il ministro Boccia e con il commissario Arcuri, un piano da 16 milioni, che è piaciuto a livello nazionale. Adesso speriamo che le nostre richieste di fornirci di ventilatori, di monitor siano accolte al più presto e che i posti siano quanto prima disponibili per la Toscana. I posti letto saranno per i toscani, secondo il principio di prossimità – ha aggiunto Rossi – ma non ci chiudiamo nel Granducato, siamo parte della Repubblica italiana e parte del servizio sanitario nazionale. La migliore situazione in cui ci vogliamo trovare è che a nessuno, qualora il fenomeno dovesse diffondersi, vengano negate le cure, che non ci si debba trovare in quella drammatica situazione per la quale una persona non viene curata in modo appropriato. Con questa dotazione noi pensiamo di metterci nella condizione di poter affrontare il picco di questa brutta infezione”.