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Al via i test sulla popolazione del Giglio, l’isola resistente al Covid-19

Partito lo screening con i sierologici sulla popolazione della piccola isola: qui nessun residente è risultato finora positivo al Coronavirus

Isola del Giglio

Sono partite questa mattina all’Isola del Giglio le operazioni per effettuare i test sierologici sulla popolazione per uno studio di massa che si propone di testare la resistenza al Coronavirus. 
Qui infatti nessun residente è risultato positivo al Covid-19 sin dall’inizio dell’epidemia ad oggi. Ci sono stati 4 contagiati sull’isola ma erano persone arrivate da fuori nella seconda casa e da loro il virus non si è diffuso, sebbene abbiano avuto anche contatti con gli abitanti dell’isola.  

Lo studio indagherà quindi l’immunità diffusa degli isolani. Ieri è arrivata l’attesa approvazione dall’Istituto Spallanzani e hanno preso il via le attività di screening: i test saranno effettuati su base volontaria e riguarderanno tutti i cittadini asintomatici, residenti e non, presenti sull’isola, con esclusione dei pendolari giornalieri per motivi di lavoro. Lo studio, spiega il sindaco Sergio Ortelli, è “una proposta di tre atenei, Statale e Humanitas di Milano e Università di Trento, e di due centri di ricerca, Istituto nazionale tumori e Istituto dermatologico San Gallicano di Roma, coordinata dalla professoressa Paola Muti” che “abbiamo ritenuto giusto agevolare”: è condiviso anche dalla Asl Toscana Sud-Est e dalla Misericordia. 

Lo studio si propone di testare se una popolazione ‘opportunisticamente isolata’, è apparentemente resistente alla diffusione del Covid 19 durante la presente fase di pandemia, ma anche la presenza sierica di Igg e Igm specifiche verso il repertorio antigenico del virus che possa spiegare la relativa resistenza collettiva all’infezione virale. L’obiettivo principale sarebbe quello di caratterizzare sia il profilo immunitario sia dei potenziali soggetti positivi al test e sia quello dei soggetti negativi.
Tutti i cittadini del Giglio, se esprimeranno il consenso informato, avranno dunque la possibilità di essere sottoposti al test sierologico. I test verranno effettuati nei tre centri abitati dell’isola. 

Lo studio è condotto da Paola Cornelia Maria Muti, docente dell’Università di Milano, come spiega la Regione Toscana a cui è stata fatta la richiesta della dotazione dei kit sierologici ai fini dello studio. La direzione sanitaria regionale, Presidenza della Regione Toscana, assessorato alla salute e Asl sud est l’hanno accolta inviando 1500 kit sull’isola, considerando il progetto di estremo interesse anche alla luce delle indagini epidemiologiche in corso in Toscana.

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