Stylem Takisada-Osaka, colosso internazionale del tessile a guida giapponese ha acquisito il 49% di Giolica, azienda pratese nata nel 2008, con un fatturato annuo da 10 milioni di euro e 13 dipendenti. La ‘testa’ resta in Italia: il fulcro dell’accordo è che a mantenere il timone siano i tre soci fondatori Nicola Guarducci, Franco Lay e Lorenzo Marini.
A generare l’interesse dei giapponesi, spiega una nota, è stato “l’approccio manageriale dell’azienda pratese, che produce tessuti da abbigliamento per alcuni dei principali brand moda nel mondo. A conquistare la multinazionale sono stati l’attitudine al cambiamento e la capacità di interpretare un mercato in costante evoluzione, più che mai in tempi funestati dalla pandemia prima, dal conflitto in Ucraina poi e dalla conseguente crisi energetica”.
“Ricerca, sviluppo, capacità di leggere i mercati e di reagire in tempi brevi – spiegano i soci fondatori di Giolica –: l’unico modo di crescere, nonostante le sfide costanti imposte da un mercato globale, sensibile e fortemente interconnesso è puntare sulla qualità“.
Con l’idea di sostenere il sistema i soci di Giolica inoltre hanno recentemente dato vita a una holding, Sviluppo Prato. “La mission è esplicita: diventare un aggregatore di eccellenze pratesi e dare nuova linfa a imprese medio-piccole dalle alte potenzialità” spiegano i tre. Sviluppo Prato ha già partorito la prima startup: Lane di Prato. A caratterizzare la produzione della nuova azienda sarà uno dei prodotti simbolo di Prato: il cardato. La prima collezione debutterà a luglio sulle passerelle di Première Vision, a Parigi dal 5 al 7 luglio.