Riapre al pubblico oggi, come da tradizione nel primo giorno di primavera, l’Orto botanico di Lucca, con le sue bellezze floreali, rarità botaniche, piante alimentari o utilizzate dall’uomo per produrre tessuti, colori o medicinali. In particolare in questo periodo sarà possibile ammirare le copiose fioriture delle camelie, sia le antiche cultivar lucchesi che numerose specie e selezioni che costituiscono una delle collezioni più interessanti dell’antico giardino scientifico lucchese.
I visitatori potranno poi osservare nella sfagneta, alimentata con la pura acqua dell’acquedotto di Guamo, nei pressi del laghetto, i nerboruti germogli della Osmunda regalis, una grande felce quasi scomparsa dal paesaggio naturale. Con le sue forme questa pianta ha ispirato i capitelli delle cattedrali gotiche di tutta Europa. Fino ai primi giorni di aprile sarà poi possibile vedere le collezioni delle piante tropicali disposte come un bosco nelle serre, prima che sia spostate fuori.
“L’Orto botanico rappresenta il museo più antico di Lucca che nel 2020 compirà 200 anni – afferma l’assessore alla cultura Stefano Ragghianti -l’Opera delle Mura ha lavorato molto bene in questi anni per la valorizzazione di questo importante patrimonio storico e vivente: è stata restaurata e climatizzata la biblioteca e gli erbari. Grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca è stata restaurata la casermetta dotata di un ascensore. È stato realizzato un lungo camminamento in doghe di legno per i visitatori con problemi di mobilità. É stata redatto il nuovo inventario delle specie conservate e rifatta completamente la cartellinatura delle stesse, aggiornandola alla nomenclatura attuale.”