E’ la prima esperienza sul campo per i due medici e i sei infermieri toscani che lunedì sono partiti alla volta della Turchia per prestare soccorso alla popolazione colpita dal forte terremoto di magnitudo 7.8 del 6 febbraio. Questi sanitari sono altamente formati, preparati per operare in questi scenari e per collaborare con le squadre dei Vigili del Fuoco impegnate nelle operazioni di estrazione delle persone rimaste sotto le macerie degli edifici crollati.
Un vero e proprio battesimo di fuoco per questi professionisti, il corso di formazione per intervenire nelle maxiemergenze si è infatti concluso a dicembre e, a poco più di due mesi di distanza, i sanitari toscani sono stati attivati e volati in Turchia. Questo team di soccorso è una vera e propria eccellenza della nostra regione, squadre miste, composte da sanitari e vigili del fuoco, per operare in emergenza sono presenti solo in Lazio e in Lombardia, oltre che in Toscana, ed è nata in seguito ad un protocollo d’intesa tra la Regione Toscana e la Direzione Regionale Vigili del Fuoco Toscana mirato ad integrare il servizio 115 e il servizio 118 nell’attività di ricerca e salvataggio di persone disperse in ambiente urbano. Grazie a questo percorso di formazione sono nate così delle squadre USAR (Urban Search and Rescue) con personale tecnico (rappresentato dai Vigili del Fuoco) e sanitario (medici ed infermieri del sistema 118 Toscano).
Quanti sono i sanitari formati per questo tipo di emergenze in Toscana? Il percorso di formazione si è articolato su tre livelli. Il primo in FAD è stato superato da 677 sanitari del 118, il secondo per Usar Light è stata una giornata di formazione in presenza che ha permesso di costituire queste squadre di primo intervento ed alla quale hanno partecipato 406 fra medici ed infermieri. Solo 51 sono stati accreditati come Usar medium dopo una formazione effettuata presso la Scuola Nazionale dei Vigili del Fuoco a Pisa, che comprendeva una parte teorica ed una esercitazione per un totale di 5 giornate. Otto di questi, un medico del 118 di Empoli, una dottoressa di Arezzo e sei infermieri provenienti dalle centrali di Firenze e Prato, Siena e Grosseto, Livorno e Pisa, Alta Toscana e due dalla centrale di Pistoia ed Empoli, sono ora in Turchia, ad Hatay dove stanno lavorando senza sosta per estrarre persone, ancora in vita, dalle macerie. Resteranno qui fino a domenica, quando partirà una nuova squadra di sanitari per dargli il cambio.
“Possono addirittura entrare sotto le macerie. Sono addestrati anche per fare questo lavoro – ci spiega il dottor Piero Paolini, direttore dell’area Emergenza territoriale 118 e coordinatore dell’invio del personale sanitario in Turchia, – perché ci può essere anche la necessità di stabilizzare un paziente direttamente sotto le macerie. Si tratta di personale che è abituato, sotto certi aspetti, a operare nel campo dell’emergenza e nel campo dell’emergenza territoriale perché è quello che fanno tutti i giorni. Però ci stiamo organizzando, al loro ritorno, per fargli trovare un supporto psicologico. La situazione è molto incerta, non sabbiamo quanto durerà l’intervento in Turchia, ad oggi abbiamo avuto la richiesta di avvicendamento e abbiamo già individuato il personale che partirà domenica. Purtroppo però più passano i giorni e più decrescono le possibilità di trovare persone ancora in vita” ha concluso Paolini.