Terremoto a Impruneta, lievi i danni riportati da edifici pubblici e privati a seguito delle due forti scosse di magnitudo 3.7 e 3.4 di martedì 3 maggio. L’intenso sciame sismico è culminato nella mattinata di mercoledì con un nuovo evento di magnitudo 2.4, registrata alle 7.05. Alle 8.30 la terra è tornata a tremare: la scossa è stata di magnitudo 1.8 sempre localizzata all’Impruneta.
Sciame sismico per tutta la notte
E’ stata una notte agitata per chi abita all’Impruneta e nei dintorni. Nel corso della notte Ingv ha registrato una serie di lievi scosse, circa una decina con epicentro a Impruneta tranne due a San Casciano, la maggiore di 1.6 di magnitudo. Molti hanno preferito dormire fuori, per precauzione. Alle 9.30 di mercoledì 4 è stata segnalata anche una scossa sismica all’Albetone di magnitudo 1.9 a 17 km di profondità.
Danni limitati, solo tre famiglie evacuate
“Ho fatto il punto della situazione sulle scosse di terremoto di ieri con il comandante dei vigili del fuoco, il capo della Protezione civile metropolitana e il sindaco di San Casciano. Molta paura ma per fortuna pochissimi danni, concentrati nella zona dell’epicentro. Tre famiglie sono state trasferite temporaneamente per precauzione. A Firenze città nessuna segnalazione di danni a persone o cose. Continuiamo a monitorare la situazione“. Così il sindaco di Firenze e della Città metropolitana Dario Nardella su Facebook.
Sempre su Facebook il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha sottolineato: “Una notte di paura ma senza particolari danni. Con la sala operativa regionale stiamo monitorando l’andamento del terremoto in provincia di Firenze. Ringrazio tutti gli operatori, i Comuni, i volontari, forze dell’ordine e Vigili del fuoco per l’assistenza fornita alla cittadinanza“.
Lesioni alla chiesa di San Martino ai Cofferi
Nel corso della giornata sono giunti aggiornamenti sui danni registrati. “Ci siamo sentiti con il sindaco di San Casciano. A Mercatale c’è la chiesa di San Martino ai Cofferi e altri annessi che hanno avuto qualche crepa. Davvero poco rispetto a quello che è stato lo spavento” ha aggiunto Eugenio Giani. Non è la prima volta che un sisma si accanisce sul luogo di culto.
La chiesa, risalente al XII secolo, è stata citata per la prima volta in una bolla inviata dal Papa Adriano IV al pievano nel 1156; subì gravi danni a causa del terremoto del 18 maggio 1895, e fu restaurata nella seconda metà degli anni ’30 del XX secolo.
Verifiche anche alla Basilica di Santa Croce
La Basilica di Santa Croce sotto osservazione a seguito dell’evento sismico. Già nell’immediatezza è stato fatto un sopralluogo. Non sono emerse criticità. In mattinata è stata condotta un’attività di ispezione più approfondita. Ha riguardato in modo particolare tutte le strutture e gli elementi architettonici sporgenti del complesso monumentale. Attraverso questo controllo non è stato riscontrato alcun danno.
Nei prossimi giorni proseguiranno le indagini e il monitoraggio con piattaforma. I controlli avverranno secondo un programma in parte già pianificato per il regolare controllo di alcune aree del complesso monumentale. Tali interventi consentiranno un’ulteriore azione di verifica in quota.
L’importanza di farsi trovare pronti
“Dei terremoti sappiamo tante cose. Purtroppo ci manca di conoscere il dato più importante: quando si verificheranno. Dunque l’unico approccio possibile al problema resta quello della prevenzione“. Sono le parole di Riccardo Martelli, presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana a seguito degli eventi sismici degli ultimi giorni in provincia di Firenze.
“È necessario farsi trovare pronti – prosegue Martelli -: questo significa avere edifici strutturalmente adeguati. Questo è possibile attraverso uno studio dettagliato del sottosuolo. E’ lì che si generano eventuali fenomeni di amplificazione. Più a fondo si conosce il sottosuolo, più si è in grado di progettare adeguatamente il fabbricato. Con magnitudo di questa intensità non ci si attendono particolari criticità per gli edifici. A meno che non siano già pericolosamente lesionati nelle parti strutturali come pilastri e travi”.
Controlli a tappeto per evitare le tragedie
Il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze, Giancarlo Fianchisti, ribadendo l’importanza della prevenzione aggiunge: “Se prendiamo in analisi le nostre case, i nostri edifici, le strutture pubbliche e quelle private ci accorgeremo che sono molte le criticità di cui non siamo a conoscenza. L’assenza di una legge che imponga monitoraggi periodici e regolari agli edifici – spiega Fianchisti – ha prodotto negli anni un vuoto enorme per quanto riguarda i controlli sugli edifici esistenti, con conseguenze che potrebbero assumere caratteri catastrofici in determinate circostanze. È per questo che chiediamo ai soggetti preposti alla tutela del territorio ed alla protezione civile di incentivare la verifica ed il monitoraggio degli edifici esistenti proprio ora che le agevolazioni del Sismabonus consentono la detrazione di tali spese”.
Da qui la necessità di una ricognizione periodica degli edifici, anche per quelli costruiti in cemento armato. Controlli necessari soprattutto per quelli costruiti ormai da molti decenni o addirittura da più di un secolo. “Controlli e verifiche che dovremmo fare almeno ogni 50 anni se davvero desideriamo vivere, studiare e lavorare in sicurezza e non in strutture di cui non conosciamo niente sia per quanto riguarda la parte strutturale che impiantistica – conclude il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze – Come infatti esiste l’obbligo di controlli periodici per auto e caldaie lo stesso andrebbe fatto a maggior ragione per gli edifici che sono i luoghi dove passiamo gran parte del nostro tempo; è solo in questo modo che si può effettivamente attuare la prevenzione sismica”.