Terre degli Uffizi torna a San Casciano con una mostra monografica dedicata per la prima volta al pittore franco-fiorentino Stanislao Pointeau e al ruolo da lui rivestito nella genesi e nella maturazione della “macchia” a Firenze e in Toscana.
Dal 26 ottobre al 16 febbraio al Museo Ghelli
L’esposizione, dal 26 ottobre al 16 febbraio, al Museo Giuliano Ghelli, si intitola “Stanislao Pointeau: un macchiaiolo toscano di origini francesi”, a cura di Michele Amedei, ed è organizzata dal Comune di San Casciano in Val di Pesa, nel programma di Fondazione CR Firenze e Gallerie degli Uffizi, all’interno dei rispettivi progetti Piccoli Grandi Musei e Uffizi Diffusi. Dopo la mostra la mostra dedicata a Jacopo Vignali, un nuovo omaggio allo storico dell’arte sancascianese Carlo del Bravo che riscoprì l’artista alla fine degli anni Settanta grazie alle sue ricerche artistiche.
“Il percorso espositivo getta una luce inedita sul rapporto del pittore francese con l’ambiente artistico internazionale, come rivelano le preziose incisioni di Marcellin Desboutin – spiega il direttore degli Uffizi Simone Verde – mentre al suo legame con la compagine dei macchiaioli è dedicata una sezione che è anche il fulcro della mostra e che comprende uno dei prestiti più importanti provenienti dalle Gallerie degli Uffizi, Sulle rive dell’Arno, di Telemaco Signorini, conservato nella Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti”.
“Il Museo di San Casciano si prepara ad accogliere una quarantina di opere tra dipinti e disegni, la maggior parte delle quali mai viste – aggiunge il sindaco di San Casciano Roberto Ciappi – attraverso un percorso espositivo curato dallo storico dell’arte Michele Amedei che si propone di mettere in luce i molteplici volti di Pointeau. Non solo un artista di talento, dalle intuizioni e dalle visioni lungimiranti e aperte al mondo, esponente tra i più apprezzati della corrente dei Macchiaioli, ma un mediatore culturale di respiro internazionale.”
Stanislao e i Macchiaioli
Figlio di Jean Louis, rappresentante di vini originario di Blois, nella regione del Centro-Valle della Loira, e di Giovanna Piacenti, fiorentina, Stanislao nacque a Firenze. Agli inizi degli anni Cinquanta, studiò nella locale Accademia di Belle Arti. Contemporaneamente, frequentò il Caffè Michelangiolo fondando, insieme a Telemaco Signorini e ad altri artisti, il gruppo dei Macchiaioli.
Con questi ultimi, oltre a frequentare il milieu francese in città, esplorò Firenze e i suoi dintorni, particolarmente le rive dell’Arno, fonte di ispirazione per quadri come I renaioli, inviato con successo all’Esposizione Nazionale Italiana organizzata a Firenze nel 1861. Dopo la parentesi macchiaiola, nel 1867 Pointeau si trasferì a Pisa. Qui visse isolato dagli amici fiorentini con i quali mantenne comunque rapporti, in particolare con Diego Martelli. L’ultima fase pittorica dell’artista risentì della temperie simbolista rappresentata, nell’area pisana, dalla comunità di artisti inglesi legati al romano Nino Costa.
Il percorso espositivo si sviluppa in quattro sezioni organizzate cronologicamente. La prima introduce il visitatore alle prime opere di Pointeau ed espone anche un gruppo di preziose incisioni di Marcellin Desboutin appartenute a Pointeau, la seconda sezione – Dagli esordi artistici alla “macchia” – introduce il visitatore agli inizi del percorso artistico di Pointeau attraverso una selezionata scelta di tele, disegni a matita e acquerello su carta schizzati in un viaggio nel Mugello nel 1851.
La terza sezione, cuore della mostra, intitolata “Gli anni della Macchia”, è dedicata al rapporto di Pointeau con la pittura dei macchiaioli, compresa quella di Telemaco Signorini sarà esposto “Sulle rive dell’Arno”, conservato alla Galleria d’Arte Moderna di Firenze. Chiude la mostra l’ultima sezione intitolata “I soggiorni nel Sud Italia e il trasferimento a Pisa nel 1867”.