Non è bastato ridurre la capienza di cinema e teatri prima un terzo e poi a soli 200 posti, non è bastato assicurare che tutte le misure di sicurezza venissero rispettate, non è bastato che l’Agis, l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo che ha monitorato 2.782 spettacoli tra lirica, prosa, danza e concerti, nel periodo che va dal 15 giugno (giorno della riapertura dopo il lockdown) a inizio ottobre, abbia dichiarato di aver riscontrato un solo caso di contagio da coronavirus. Non è bastata la manifestazione dei “Bauli in piazza” che con una performance piena di bellezza e dignità in piazza Duomo a Milano ha voluto riportate l’attenzione sul grave stato di crisi in cui si trovano gli oltre 570 mila lavoratori del mondo della cultura attualmente senza nessun tipo di tutele da parte dello stato. Nel Dpcm firmato nella giornata di domenica 25 ottobre da Giuseppe Conte si ribadisce la chiusura (un’altra volta) di tutti i luoghi della cultura, dai cinema, alle sale da ballo, dalle discoteche ai teatri. Salvi, per ora, solo i musei.
Le parole del Ministro Dario Franceschini ministro dei Beni Culturali e del Turismo sono desolanti e colpisce che vengano proprio da chi invece proprio in questo momento dovrebbe difendere a spada tratta la cultura e i suoi lavoratori. “Un dolore la chiusura di teatri e cinema – ha scritto su Twitter – Ma oggi la priorità assoluta è tutelare la vita e la salute di tutti, con ogni misura possibile. Lavoreremo perché la chiusura sia più breve possibile e come e più dei mesi passati sosterremo le imprese e i lavoratori della cultura”.
E’ per questo che insieme alle tante lettere e appelli firmati in tutta Italia anche gli assessori comunali alla cultura si sono uniti per mandare una lettera alle principali istituzioni dello Stato, vi riportiamo il testo integrale.
“Al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte
Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo
Al Ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli
Egregio Presidente,
Egregi Ministri,
la misura assunta oggi nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che dispone la sospensione degli spettacoli in teatri, cinema e sale da concerto, colpisce il settore produttivo italiano che più di ogni altro ha saputo adottare misure efficaci e responsabili nel contrasto alla diffusione epidemica da Covid-19. L’evidenza statistica dimostra che oggi proprio i teatri e i cinema sono, in virtù del senso di resposabilità dimostrato nell’applicazione delle misure medico-sanitarie da gestori, lavoratori e pubblico, i luoghi più sicuri del Paese, insieme a musei, spazi espositivi ed altri luoghi della cultura, mantenuti aperti dal Decreto. In questa luce, la sospensione degli spettacoli appare ingiustificata visto che le misure disposte considerano invece compatibili altre attività che per la propria natura non possono garantire i livelli di protezione adottati nei luoghi di spettacolo, per il pubblico come per gli operatori.
Il settore dello spettacolo, che vede impegnate centinaia di migliaia di professionisti, è inoltre uno dei più rilevanti settori produttivi italiani, e ha recentemente richiamato dalla CIG quasi la totalità dei lavoratori al fine di garantire una paga dignitosa e un corretto trattamento delle diverse professionalità impegnate: sono le donne e gli uomini che hanno profuso il loro straordinario impegno per riaprire teatri, cinema e sale da concerto nel pieno rispetto dei protocolli per la tutela della salute.
Da amministratori pubblici responsabili delle politiche culturali nei nostri territori seguiamo con estrema apprensione e preoccupazione
l’andamento dei contagi da Covid-19 e siamo consci del fatto che nuove misure restrittive siano senza dubbio necessarie per contrastare la
recrudescenza del Virus nel nostro Paese.
Tuttavia riteniamo necessario portare alla Vostra attenzione che la misura appena assunta nei confronti dello spettacolo produrrà effetti economici disastrosi per un settore già duramente provato, e soprattutto priverà i nostri concittadini di un importantissimo strumento di condivisione e riavvicinamento sociale, nel pieno rispetto del distanziamento fisico: nella storia delle democrazie la tenuta sociale delle comunità, soprattutto nei suoi momenti più critici e dolorosi, si è sempre fondata soprattutto sulla possibilità di condividere esperienze culturali.
Aderendo con convinzione e spirito di servizio alla “leale e fattiva collaborazione tra le Istituzioni della Repubblica” – alla quale ha richiamato nel suo discorso il Capo dello Stato – al fine di “difendere il bene primario della vita, contenendo il contagio e affrontandone le conseguenze, sanitarie, sociali, economiche”:
– consideriamo opportuna e necessaria una revisione di questa disposizione, al più presto, affinché teatri, cinema e sale da concerto possano riaprire prima del termine di efficacia del Decreto, soprattutto se le analisi di tracciamento del contagio delle ultime due settimane confermeranno la bassa, o nulla, incidenza dei luoghi dello spettacolo nella diffusione epidemica;
– chiediamo, nelle more della riapertura delle sale teatrali, cinematografiche e da concerto, un’immediata attivazione di ammortizzatori sociali, concreti ed efficaci, per tutte le lavoratrici
e i lavoratori dello spettacolo, con particolare attenzione ai soggetti professionali la cui attività è caratterizzata da intermittenza, occasionalità e precarietà, che abbia corso e validità a partire già da lunedì 26 ottobre.
Nella certezza di poter contare sulla Vostra piena considerazione di quanto espresso, rinnoviamo la nostra disponibilità a concertare misure per rendere ancora più efficaci e sicure le riaperture dei luoghi di spettacolo delle nostre città e di tutta Italia.”
Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura – Firenze
Luca Bergamo, Vicesindaco con delega alla Crescita Culturale – Roma
Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura – Milano
Eleonora de Majo, Assessora alla Cultura e al Turismo – Napoli
Barbara Grosso, Assessora alle Politiche Culturali, dell’Istruzione,
per i Giovani – Genova
Francesca Paola Leon, Assessora alla Cultura – Torino
Matteo Lepore, Assessore alla Cultura e al Turismo – Bologna
Paola Mar, Assessora al Patrimonio, Promozione della città, Università
e Toponomastica – Venezia
Paolo Marasca, Assessore alla Cultura – Ancona
Ines Pierucci, Assessora alle Politiche Culturali e Turistiche – Bari
Paola Piroddi, Assessore alla Cultura – Cagliari