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Strage di Viareggio, 14 anni dopo: i familiari ancora in attesa di giustizia

Le iniziative di oggi per ricordare l’anniversario del deragliamento ed esplosione di un treno carico di gpl che il 29 giugno 2009 costò la vita a 32 persone

Daniela Rombi e i familiari delle vittime della strage di Viareggio davanti alla Cassazione

Anche oggi, come succede ogni 29 giugno degli ultimi 14 anni, i treni che passano dalla stazione di Viareggio fischieranno a lungo. Un piccolo gesto dei ferrovieri per ricordare le vittime della Strage del 2009, quando un treno carico di gpl deragliò ed esplose, causando la morte di 32 persone, tra cui anche diversi bambini, e ferendone gravemente almeno un centinaio.

Il processo-bis in Cassazione a novembre

I macchinisti faranno fischiare i treni per commemorare i morti ma anche per solidarietà verso i familiari, uniti nell’associazione “Il Mondo che vorrei”, che ancora aspettano giustizia: il processo infatti non è ancora finito e nel corso degli anni molti reati sono caduti in prescrizione, come l’incendio, le lesioni e l’omicidio colposo.
“Non vi siete mai arresi – sottolinea la rivista dei ferrovieri “Ancora in marcia” rivolgendosi ai familiari delle vittime – rifiutando facili conciliazioni con le ferrovie e pretendendo che giustizia fosse fatta. E condividiamo la vostra indignazione nel vedere la giustizia italiana così lenta ed imperfetta.”

Il processo-bis infatti si aprirà in Cassazione il 28 novembre e come fanno notare i familiari de “Il Mondo che vorrei” “l’ex Ad delle Ferrovie, qualora sia confermata la condanna, non sarà chiamato a scontare neppure un giorno di carcere avendo ormai compiuto 70 anni”.

Il 30 giugno del 2022 infatti l’ex amministratore delegato di Fs e Rfi Mauro Moretti era stato condannato nel processo di appello bis, disposto dalla Cassazione, a 5 anni.

La Strage di Viareggio

La commemorazione a Viareggio e il presidio al Tribunale di Firenze

La giornata del 29 giugno a Viareggio si apre alle 11 con la messa celebrata da monsignor Michelangelo Giannotti al cimitero della Misericordia.

La stessa mattina, dalle 9 alle 12, una rappresentanza dei familiari è invece a Firenze di fronte al Tribunale per un presidio per manifestare il disappunto per il ritardo dell’invio della documentazione alla Cassazione a Roma per il processo d’appello bis. Gli atti infatti sono stati inviati solo a maggio, cinque mesi dopo la scadenza dei ricorsi, avvenuta a metà dicembre 2022.

“Siamo qui per chiedere conto dei ritardo con cui gli atti del processo di appello bis sono stati inviati in Cassazione – spiega Daniela Rombi, tra gli esponenti dell’associazione – solo a maggio, cinque mesi dopo il termine per il deposito dei ricorsi scattato a metà del dicembre scorso ma solo dopo nostre forti pressioni. Non siamo vendicativi ma chiediamo giustizia.”

Nel pomeriggio, alle 16, al Cinema Centrale di Viareggio si terrà ‘Il tempo la sta uccidendo’, dibattito con l’ex Procuratore generale Beniamino Deidda, l’ex Procuratore di Lucca Giuseppe Amodeo, il sostituto procuratore Salvatore Giannino e il perito della Procura di Lucca Paolo Toni, e gli avvocati di parte civile.

Alle 20.30 infine il ritrovo alla stazione ferroviaria di Viareggio per la Camminata civile che attraverserà la città e si concluderà di fronte alla Casina dei ricordi di Via Ponchielli, la strada più colpita dall’esplosione, dove alle 23:40 si terrà il  rintocco della campanella e la lettura dei nomi delle 32 vittime.

Giani: “ Sempre vicini ai familiari”

Al corteo che questa sera sfilerà per le strade di Viareggio sarà presente anche la Regione Toscana, con il Gonfalone e l’assessore Stefano Baccelli. Il presidente della Toscana Eugenio Giani ha espresso la sua vicinanza ai familiari delle vittime che chiedono verità e giustizia.

“Per questo siamo presenti alle loro manifestazioni – ha detto Giani –  il corteo che ogni 29 giugno si svolge a Viareggio sta a testimoniare il nostro pensiero e il ricordo per le trentadue vittime e la nostra solidarietà ai familiari, che hanno perso il loro cari tutti incolpevoli, tutti morti per una mancata cautela e il mancato rispetto di normative di sicurezza che portarono a far passare materiale incendiario nella stazione e a generare questa terribile strage”.

 

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