I comuni della Toscana aderiscono all’invito della Fondazione Falcone per ricordare i 28 anni dalla strage di Capaci, nella quale persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini delle loro scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Così oggi fuori dai balconi dei municipi sventolerà in ricordo delle vittime della criminalità organizzata un lenzuolo bianco, accompagnato da un minuto di silenzio, alle 17,57.
Un invito raccolto – in Toscana – anche dall’Università di Pisa, per celebrare la legalità e non dimenticare le vittime delle stragi.Un lenzuolo appare dunque anche alle finestre dello storico palazzo alla Giornata, sede del rettorato. Alle 10.30, tutto il sistema universitario nazionale sarà in collegamento streaming con la Sicilia per ribadire che ogni processo educativo e formativo deve puntare allo sviluppo di una coscienza critica delle giovani generazioni, determinata a sostenere ogni azione volta a combattere e sconfiggere qualunque attività o organizzazione mafiosa, senza riserve e senza tentennamenti. Per il rettore Paolo Mancarella, “l’Università di Pisa non poteva far mancare il suo appoggio a questa iniziativa, anche per rimarcare il ruolo fondamentale che la cultura, nel senso più ampio del termine, svolge in questa lotta. Ma la ricorrenza di quest’anno, come ci ha ricordato la professoressa Maria Falcone, è anche l’occasione per dire grazie a medici, infermieri, farmacisti, forze dell’ordine, volontari e a tutti coloro che, quotidianamente e con grande altruismo, rischiano la propria vita per il bene del Paese”.
Anche il presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani ha ricordato le vittime di Capaci. “Oggi – ha detto – dobbiamo dire grazie a chi in Toscana, come don Andrea Bigalli con ‘Libera contro le mafie’ permette ai giovani di incarnare quel valore di legalità che spinse giudici come Falcone e Borsellino a lottare contro la criminalità”. “Adesso – conclude il presidente – anche se non sentiamo gli spari, spetta a noi vigilare perché la mafia si nasconde ovunque”. Il presidente ha ricordato che in Toscana “ci sono circa 561 beni confiscati” e auspica che presto “vengano riassegnati affinché diventino luoghi di legalità”.