Stia, in provincia di Arezzo, e il ferro battuto: una tradizione che si rinnova con il Campionato mondiale di forgiatura e che in questa 11esima edizione richiamerà ben 300 fabbri da tutto il mondo..
L’appuntamento è dal 31 agosto al 3 settembre e l’evento è inserito nella 25esima edizione della Biennale d’arte fabbrile, la più antica delle mostre d’artigianato artistico del ferro forgiato.
Fino a domenica tanti eventi per celebrare un’eccellenza del territorio casentinese con gli artigiani che la portano avanti, insieme ai maestri fabbri e agli appassionati che arrivano da 16 nazioni.
La Regione Toscana per valorizzare le competenze artigianali legate al ferro e per favorire l’avviamento al lavoro dei giovani ha investito in Casentino 800 mila euro nella Scuola di Arti e Mestieri. Inaugurata lo scorso anno ha visto la partenza dei primi corsi.
“Il ruolo dell’artigiano è fondamentale per la trasmissione dei saperi e dei valori che costituiscono un patrimonio straordinario della nostra regione – ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che ha partecipato all’inaugurazione-. Arte e artigianato sono da sempre un unico concetto nella nostra cultura, si pensi all’esperienza delle botteghe rinascimentali. È per questo che l’arte della forgiatura diventa in questa manifestazione una vera e propria espressione di arte contemporanea. Ringrazio il sindaco Nicolò Caleri, gli artigiani del territorio e gli organizzatori di questa manifestazione. Abbiamo bisogno di mantenere questa eccellenza e di raccontare questa qualità al mondo”.
Il programma
Il tema scelto per l’edizione 2023 e su cui i maestri si affronteranno a colpi di martello su forge infuocate è “Connessioni“. All’interno della rassegna anche il decimo concorso internazionale di progettazione e disegno Pier Luigi della Bordella, il quarto di scultura, lo spazio espositivo collettivo a disposizione dei maestri del ferro battuto nell’ex Lanificio, il quinto concorso di fotografia Rossana Molinatti e un laboratorio di forgiatura per bambini da 6 a 12 anni.
“La Biennale ha il merito di aver continuamente stimolato nel grande pubblico un interesse nuovo verso il manufatto artistico in ferro, riunendo ogni due anni – spiega la presidente dell’associazione Biennale d’arte fabbrile Maria Gemma Bendoni – gli interpreti di un’antica civiltà artigianale, dando loro la possibilità di incontrarsi per stimolare il loro spirito creativo e affinare le loro tecniche di lavoro grazie a quell’indispensabile travaso di idee che a Stia riescono a conseguire”.