Una grande stella composta da 50 querce-salici di 30 anni è stata inaugurata nel parco urbano di San Donato: è la Stella di Dante donata da Il Bisonte come lascito alla comunità e all’ambiente della città di Firenze.
L’opera firmata dall’artista di fama mondiale Felice Limosani traduce metaforicamente in un simbolo le frasi che chiudono le tre cantiche della Divina Commedia: “e quindi uscimmo a riveder le stelle” – Inferno; “puro e disposto a salire alle stelle” – Purgatorio; “l’amor che move il sole e l’altre stelle” – Paradiso.
“Ho interpretato il “visibile parlare” dantesco – ha dichiarato Felice Limosani – trasformando le stelle ricorrenti nelle frasi di chiusura delle tre cantiche della Divina Commedia in un’installazione dalla forma “vivente”. Ispirandomi a Dante ho sperimentato, oltre la funzione estetica, la ricerca di connessioni più ampie dei significati che il Sommo Poeta ci ha lasciato. In questo momento storico, creare valore a lungo termine tra arte e ambiente con la persona al centro è una priorità”.
Il progetto di Landscape art, inserito nell’ambito delle celebrazioni dantesche, è stato ideato e curato senza compenso da Felice Limosani per la Città di Firenze ed è stato possibile grazie alla sponsorizzazione tecnica di oltre 68mila euro da parte de Il Bisonte, che ha coperto anche i costi di realizzazione dell’impianto di irrigazione dedicato ai 50 alberi.
Le attività sono svolte con la collaborazione della società Pnat, spinoff accademico dell’Università di Firenze e la supervisione paesaggistica di Alberto Giuntoli, docente dell’Università di Firenze e ricercatore Cnr.
“Immagino che se Dante scrivesse oggi – ha sottolineato il Professor Stefano Mancuso – la selva non sarebbe più un luogo così oscuro e la città celeste diventerebbe verde. Quest’opera di Felice Limosani ci ricorda che le piante possono cambiare il futuro delle nostre città”.
Pnat ha calcolato i benefici della messa a dimora delle 50 querce apporteranno all’ambiente circostante nei prossimi 50 anni. Una quercia-salice delle dimensioni di 18 cm e 30 anni di età già al primo anno dell’impianto riuscirà ad assorbire circa 29 kg l’anno di Co2. Al decimo anno di impianto, grazie all’incremento del diametro del fusto e della chioma, lo stesso albero sarà in grado di sequestrare circa 50 kg di Co2 l’anno, al ventesimo anno 73 kg fino ad arrivare, tra 50 anni, a sequestrare circa 140 kg di Co2 l’anno.
La Co2 stoccata dai 50 alberi aumenta fino ad arrivare a 234 tonnellate a 50 anni dall’impianto (piante di 80 di età), producendo un risparmio economico di circa 10mila euro. Questo contribuirà a mantenere la permeabilità del suolo e a migliorare il microclima, costituendo anche una importante riserva di biodiversità. La presenza del tappeto erboso selvatico, infatti, eserciterà un ‘richiamo’ sugli impollinatori, componenti essenziali dell’ecosistema urbano, in grado di contribuire alla biodiversità e al funzionamento delle infrastrutture verdi.
“Siamo di fronte – ha dichiarato il sindaco Dario Nardella – non a una semplice piantagione di alberi ma a una vera e propria opera d’arte immersa nel parco di San Donato a Novoli, resa ancora più suggestiva dall’illuminazione notturna che ne esalta la forma di stella. Nel 700esimo anniversario dalla morte di Dante Firenze ricorda anche così il Sommo Poeta e sarà bello questa volta perdersi nella ‘selva oscura’ di queste querce”.