Dopo il grande successo degli scorsi mesi prosegue l’apertura al pubblico della Stanza Segreta di Michelangelo, il piccolo ambiente, situato sotto la Sagrestia Nuova del Museo delle Cappelle Medicee che contiene i disegni attribuiti al Buonarroti ed è stato aperto per la prima volta ai visitatori in maniera continuativa a partire dallo scorso novembre, dopo quasi 50 anni dalla sua scoperta.
Dati i riscontri positivi del monitoraggio ambientale condotto nei primi sette mesi e mezzo di apertura continuativa, il cui esito è stato seguito con molta attenzione dai vertici del Ministero della Cultura, il ministro Gennaro Sangiuliano ha espresso parere positivo alla decisione del professor Massimo Osanna, direttore avocante dei Musei del Bargello, di prolungare l’apertura della Stanza Segreta con le medesime modalità anche dal 1° agosto in poi.
Prenotazioni aperte dal 2 luglio
“Il patrimonio dei musei statali deve essere accessibile – ha commentato Massimo Osanna – è con questa convinzione che abbiamo deciso di continuare a dare ai visitatori la possibilità di godere, da vicino, di questo piccolo, straordinario ambiente.”
Le prenotazioni, che saranno attive a partire da martedì 2 luglio, daranno la possibilità ai visitatori di accedere – a gruppi contingentati di massimo 4 persone alla volta – al piccolo e suggestivo spazio contenente una serie di disegni scoperti nel 1975 dall’allora direttore Paolo Dal Poggetto. La stanza è lunga 10 metri e larga 3, alta al culmine della volta 2 metri e 50 e contiene una serie di disegni murali di figura, tracciati con bastoncini di legno carbonizzato e sanguigna, di dimensioni varie, in molti casi sovrapposti, che dal Poggetto attribuì per la maggior parte a Michelangelo.
La stanza segreta è accessibile esclusivamente su prenotazione, ad un massimo di quattro persone in gruppi e accompagnate, fino ad un massimo di 100 persone la settimana. È aperta il lunedì, il mercoledì, il giovedì, il venerdì e il sabato. La permanenza massima all’interno della stanza è di 15 minuti, accompagnati dal personale di accoglienza e vigilanza del Museo. Dal momento che per accedere all’ambiente è necessario scendere una scala stretta e angusta, la stanza non è accessibile ai disabili e, per ragioni di sicurezza, ai minori di 10 anni.
La storia della stanza segreta
Nel 1975 Paolo Dal Poggetto ipotizzò che Michelangelo avesse trovato rifugio nella stanza nel 1530, quando il Priore di San Lorenzo, Giovan Battista Figiovanni, lo protesse dalla vendetta del papa Clemente VII, infuriato perché l’artista – durante il periodo in cui i Medici furono cacciati dalla città – aveva militato come supervisore delle fortificazioni durante il breve periodo di governo repubblicano (1527-1530).
Ottenuto il perdono della famiglia, dopo circa due mesi – che secondo la ricostruzione dovrebbero collocarsi tra la fine di giugno e la fine di ottobre 1530 – Michelangelo tornò libero e riprese i suoi incarichi fiorentini, fino a quando nel 1534 abbandonò definitivamente la città alla volta di Roma. I disegni, ancora oggetto di studio da parte della critica, secondo la tesi di Dal Poggetto, furono realizzati durante il periodo in cui l’artista trovò rifugio nella stanza e avrebbe utilizzato i muri come una sorta di sketchbook, per “abbozzare” alcune sue idee per le opere della Sagrestia Nuova, come le gambe di Giuliano de’ Medici duca di Nemours, citazioni dall’antico, come la testa del Laocoonte, e disegni legati ad altre sculture e affreschi, tra cui la Cappella Sistina.