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17 nati e un nuovo nido: stagione da record per il falco pescatore

Il progetto, attivo dal 2004 grazie a una collaborazione tra il Parco Regionale della Maremma e il Parco della Corsica, conta oggi 7 coppie nidificanti. Si aspettano aggiornamenti sui prossimi involi

Stagione 2024 record per il Falco pescatore

Nel ventesimo anniversario del progetto Falco pescatore, arriva un record importante a livello nazionale. La stagione 2024, infatti, segna ben 17 falchi pescatori nati e un nido in Sardegna, raggiungendo la quota di 7 coppie nidificanti.

Le schiuse sono così suddivise: 3 nati in primo nido Porto Conte, 2 in nuovo nido Porto Conte, 3 nati in Feniglia, 3 in Diaccia Botrona 2 ad Orbetello, 2 ad Orti Bottagone e 2 al Parco Maremma. Di questi, uno è morto nel nido in Diaccia Botrona, per incidente causato da una spigola ancora viva. Attendiamo quindi l’involo dei 16 falchi e i sessi dalle indagini genetiche e prelievi fatti.

I nidi e le coppie

La mappa dei 7 nidi dove nel 2024 si sono avute nidificazioni

Dal Parco regionale della Maremma alla Riserva naturale regionale Diaccia-Botrona, passando per la laguna di Orbetello (oasi WWF) e per l’isola di Capraia. Sono molti i nidi presenti in Toscana che hanno ospitato e ospitano tutt’oggi le coppie.

Indy e Marion, ad esempio, sono una coppia di falchi pescatori che si è stabilizzata in Saline San Paolo, vicino al fiume Ombrone. In questo nido, fino ad ora, sono nati ben 18 falchi pescatori.

Eva e Primo, invece, hanno scelto la Diaccia Botrona come luogo adatto per pesca e nidificazione. Dal 2021 purtroppo Eva non è più tornata e si è stabilita una nuova femmina, Lavinia. Al 2024 sono nati 19 falchi pescatori in questo nido.

Nel 2015, nel nido artificiale Arginone, sempre in Diaccia Botrona, si sono insediati e hanno formato coppia altri due falchi pescatori, di provenienza sconosciuta, senza anelli, chiamati Geronimo e Pochaontas che ad oggi hanno dato alla luce 19 piccoli falchi pescatori, tutti involati.

Sul sito ufficiale del progetto, si possono leggere i dettagli e le storie delle coppie censite.

La storia del progetto

Sostenuto inizialmente dalla Regione Toscana attraverso il programma Interreg III del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, e dal 2015 dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano e partner, il progetto Falco pescatore nasce con l’obiettivo di ricostituire una popolazione nidificante della specie. L’iniziativa è stata incoraggiata da Legambiente e WWF Italia, che nel 2006 ha insignito il Parco della Maremma con il prestigioso “Panda d’Oro” per il valore conservazionistico del progetto.

L’attività di monitoraggio consiste nell’identificazione degli esemplari nidificanti e dei nuovi nati attraverso l’apposizione di anelli di riconoscimento. Inoltre, allo scopo di seguire gli spostamenti degli individui, questi vengono dotati di piccoli sistemi GPS che consentono di individuarne la posizione in tempo reale e studiare le migrazioni e la biologia della popolazione mediterranea.

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