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Spighe Verdi 2020, la Toscana è la prima regione d’Italia

Con sei Comuni ‘virtuosi’ premiati, la Toscana ottiene il maggior numero di riconoscimenti assegnati ogni anno da Foundation for Environmental Education e Confagricoltura

La Toscana vince in sostenibilità: è la regione che in Italia si aggiudica più “Spighe Verdi”, il riconoscimento che ogni anno viene assegnato ai Comuni rurali virtuosi da FEE Italia (Foundation for Environmental Education) e Confagricoltura. I nomi delle 46 località premiate sono stati annunciati durante una conferenza telematica con i sindaci vincitori.

In Toscana sale sul gradino più alto del podio (a pari merito con le Marche) con sei località: Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona.

Un’agricoltura sostenibile, capace di valorizzare il territorio, rispettosa dell’ambiente e della qualità della vita e capace di innovazione, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche sono alcuni dei requisiti che i comuni rurali devono avere per aggiudicarsi il riconoscimento, equivalente delle “Bandiera Blu” per le località turistiche balneari.

“È un risultato straordinario che ci rende orgogliosi: la Toscana si conferma terra sostenibile e virtuosa” afferma Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana. “La nostra regione può vantare oltre a un patrimonio artistico e culturale anche un prezioso patrimonio rurale, non meno identitario: a tutelarlo sono gli agricoltori, veri e propri creatori e custodi del paesaggio toscano. Attraverso il loro lavoro curano e presidiano il territorio, contribuendo a gestirlo in maniera sostenibile nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni, a promuoverlo e a valorizzarlo”.

“Spighe Verdi” è un programma pensato per guidare i Comuni rurali a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità, uno strumento di valorizzazione del patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione.

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