Miglior gestione del proprio tempo, aumento della produttività e maggiori opportunità di lavoro anche molto lontano da casa. Sono alcuni dei vantaggi dello smart working, oggi entrato di prepotenza nella quotidianità delle aziende come forma di contenimento del contagio da Covid-19.
In un futuro non troppo lontano, a sentire chi è del settore, potrebbe essere una forma di organizzazione aziendale molto diffusa. I motivi sono diversi, alcuni toccano la sfera personale e sociale, altri riguardano la strategia aziendale nel medio lungo termine.
Tutte le aziende sono coinvolte e per questo Primavera d’Impresa, l’iniziativa regionale dedicata alle piccole e medie imprese toscane che innovano, promossa e organizzata dalla cooperativa Crisis, gli ha dedicato un webinar di approfondimento gratuito per capire gli aspetti positivi e le criticità.
L’appuntamento con “Smart working, quale futuro?” è lunedì alle 17.30 con Francesco Oppedisano, titolare Netresult e presidente CNA area pisana, il professor Gianluigi Ferrari del dipartimento d’Informatica Università di Pisa e membro comitato tecnico scientifico Crisis, e Simone Terreni, titolare VoipVoice, vincitore del premio Primavera Impresa 2019 e partner dell’edizione 2020.
Su un punto bisogna essere chiari: tra smart working e telelavoro c’è una profonda differenza. «Lo smart working nasce da una nuova cultura aziendale, promuove la flessibilità, il lavoro da remoto, non si lavora più ad ore ma per obiettivi», spiega Simone Terreni. «È necessario una modifica dei processi aziendali, anche un cambio di mentalità della leadership che predisponga un diverso modo di operare. Il classico sistema piramidale deve trasformarsi in un rapporto di stretta collaborazione tra leader, manager e dipendente».
Non tutte le imprese toscane, e in generale quelle italiane, sono però pronte ad affrontare questo passo. «Lo smart working si basa su 5 pilastri» commenta Francesco Oppedisano. «La normativa che lo regolamenta, la tecnologia, la logistica, il management e la digitalizzazione. Sui primi due punti siamo in fase avanzata, ma per il resto siamo carenti. Abbiamo ampi margini di miglioramento ed è necessario muoversi in questa direzione».
«Proseguiamo con la nostra formazione gratuita per aiutare le imprese ad affrontare le incognite del futuro» commenta Cristina Nati, presidente Crisis. «Cerchiamo di fare la nostra parte favorendo occasioni di confronto tra le realtà della nostra rete ed esperti in grado di indicare la giusta strada per la ripresa o la riconversione».
La communuty di Primavera d’Impresa si ritrova così sulla piattaforma meeting primaveraimpresa.it, aperta e gratuita. Una rete di 150 imprese candidate e altre 50 aziende partners, a cui si aggiungono istituzioni locali, associazioni di categoria e enti di ricerca. In programma un webinar a settimana, ogni lunedì, con approfondimenti ed istruzioni per affrontare la trasformazione aziendale in un momento economico così complesso.