A Siena l’ospite d’onore per l’apertura del 781esimo anno accademico dell’Università è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ricevuto la medaglia d’argento dell’Ateneo dal rettore Francesco Frati. Mattarella, attesissimo, ha parlato a conclusione della cerimonia focalizzando il suo intervento su tre questioni “etiche” di particolare rilevanza: la disabilità, i profughi afghani e la reazione alla pandemia. Tant’è che, prima di ripartire, il Presidente ha fatto visita a anche ai laboratori della Fondazione Toscana Life Sciences.
Università “imprescindibili”
“Le università sono indispensabili per lo sviluppo e il rilancio del paese”
“Sulla disabilità abbiamo compiuto molto passi avanti, ma ancora non siamo in una condizione adeguata. C’è una sensibilità accresciuta, ma ritardi di mentalità che non valorizzano questo giacimento di risorse importanti cui dare modo di esprimersi e realizzarsi, nell’interesse della società” ha detto Sergio Mattarella nel corso della cerimonia che si è svolta nella cripta della Basilica di San Francesco, recentemente restaurata e nuovamente dedicata alle attività universitarie.
“Tra le grandi missioni del Pnrr, la quarta riguarda le università e le scuole, con il grande obiettivo di accrescere il ruolo, l’offerta universitaria e ampliare l’offerta e la qualità, accompagnando con risorse in maniera importante” ha aggiunto il Capo dello Stato. “Le università sono indispensabili per lo sviluppo e il rilancio del paese, il loro ruolo è imprescindibile”.
L’utilità del Pnrr (e l’eccesso di acronimi)
Intervenendo all’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università di Siena, il Presidente della Repubblica – accolto dal sindaco Luigi De Mossi insieme al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e al presidente della provincia Silvio Franceschelli – ha parlato del Pnrr, senza tra l’altro risparmiare un po’ d’ironia. “Segni positivi emergono in quel programma governativo, chiamato Pnrr, nel quale vi sono indicate sei grandi missioni: quella per il digitale, per la transizione ecologica, per la mobilità sostenibile, il lavoro e la sanità. E una riguarda l’università e la scuola, con l’obiettivo di accrescere l’offerta universitaria, di farne aumentare la qualità con risorse rilevanti. Perché è indispensabile il ruolo delle università, per far crescere nel nostro paese la cultura. Abbiamo bisogno sempre di più dello studio e della conoscenza con una crescente interazione per trovare prospettive di ricerca e studi“.
A proposito del Pnrr, ha aggiunto Mattarella, “apro una parentesi, Magnifico Rettore: non so se siano stati fatti in qualche Ateneo, ma se così non fosse sarebbe utile, studi per approfondire le conseguenze dell’uso smisurato degli acronimi sul linguaggio e sulla facilità di comunicazione“.
Il dramma dei migranti e l’incoerenza dell’Ue
Sul dramma dei migranti, Mattarella ha detto che “quanto avviene ai confini dell’Ue è sconcertante” e che “c’è un sorprendente divario con i grandi principi proclamati e non tenere conto della fame e del freddo a cui sono esposti esseri umani ai confini dell’Unione”.
Il capo dello Stato ritiene sia una scelta “importante e significativa” quella dell’Ateneo di Siena di accogliere alcuni studenti afghani, “di fronte a un fenomeno che si è visto in diverse parti nell’ambito europeo, di strano disallineamento, di incoerenza, di contraddittorietà tra i principi dell’Ue, tra le solenni affermazioni di solidarietà” verso gli afghani “e il rifiuto di accoglierli. Singolare atteggiamento pensando all’atteggiamento e ai propositi dei fondatori dell’Ue, che individuarono e indicarono orizzonti vasti, importanti, pur consapevoli della difficoltà per raggiungerli, ma da affrontare con coraggio”.
La scienza e la lotta al Covid
“Occorre considerare l’importanza di affidamento alla scienza”
Dopo l’inaugurazione dell’anno accademico, il Capo dello Stato ha fatto visita alla Fondazione Toscana Life Sciences a Siena, nei cui laboratori si stanno sviluppando gli anticorpi monoclonali contro il Covid. La visita del Presidente della Repubblica è durata circa mezz’ora. “Stiamo affrontando un periodo in cui i contagi riprendono in Europa, investita da una nuova ondata, e con grandi paesi che appaiono in difficoltà. Nel nostro Paese, grazie alla serietà dei nostri concittadini, la situazione è meno allarmante ma in costante aumento, anche se limitato. Per cui occorre considerare l’importanza di affidamento alla scienza” aveva detto Mattarella nel corso del suo intervento nella cripta della Basilica di San Francesco.
Sul tema è intervenuto anche lo scienziato Rino Rappuoli, a capo del Mad-Lab di Toscana Life Sciences. “Sugli anticorpi monoclonali purtroppo abbiamo dei ritardi perché la sperimentazione clinica sta andando lentamente e questo è dovuto ad una serie di limiti, spesso burocratici, di regole troppo stringenti che non ci permettono di andare così veloci come vorremmo andare” ha detto Rappuoli. “Questi limiti spesso all’estero non ci sono, quindi è più facile farle all’estero che qui, ma è importante che noi scopriamo e puntiamo a risolvere anche questi problemi, perché dobbiamo far sì che l’Italia sia competitiva come il resto del mondo“.
Per il rettore dell’Università di Siena, Francesco Frati, “questa è una terra di vaccini e di farmaci innovativi, una tradizione che risale ad Achille Sclavo ed Albert Sabini e che ora più che mai, nel paese e in tutto il mondo, è oltremodo necessaria. Ci fa enorme piacere – ha aggiunto – che il Presidente si sia speso molto in difesa della scienza in un momento così complesso come quello che stiamo vivendo. Questa sua attenzione, oltre a lusingarci, ci deve però impegnare a tenere alta l’attenzione e sostenere la crescita del paese”.
Toscana “onorata”
“È una giornata importante per Siena e per la sua Università. Sottolineando l’importanza dell’affidamento alla scienza, alla necessità dello sguardo attento verso il futuro e la formazione, il Presidente della Repubblica ha dato a tutti un messaggio di speranza e di fiducia. Mattarella è stato un punto di riferimento in questi anni difficili, a partire proprio dai giovani”. È quando ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Scaramelli, che a Siena ha partecipato in rappresentanza dell’Assemblea toscana all’inaugurazione del nuovo anni accademico dell’Ateneo senese.
“La presenza del Presidente della Repubblica all’apertura dell’anno accademico è un segnale importante che evidenzia il ruolo centrale della trasmissione della conoscenza, dell’insegnamento, della ricerca e del collegamento con il progresso scientifico svolto dall’Università” ha aggiunto. “Personalmente è stato un grande onore poterlo ricevere come vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana”.
“Abbiamo avuto la dimostrazione dell’attenzione dello Stato verso l’Università”
L’importanza del sapere
“Oggi abbiamo avuto la dimostrazione dell’attenzione dello Stato verso l’Università” ha commentato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che nella giornata odierna ha partecipato alle inaugurazioni dell’anno accademico dell’Università di Siena, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, e della Scuola Normale di Pisa, dove è intervenuto il ministro dell’Istruzione Bianchi. “Tra gli obiettivi che ci siamo dati in questa legislatura c’è quello di aumentare il numero di giovani con titoli di alta formazione. È un impegno su cui stiamo lavorando tenacemente e fa bene il presidente Mattarella a sottolineare che tra le missioni con cui si caratterizza il Pnrr italiano ci sia proprio l’Università. Il sapere e la conoscenza sono indispensabili per un rilancio forte e attento alla coesione”.
Con il presidente Giani, a Siena e Pisa, c’era anche anche l’assessora all’Università e ricerca Alessandra Nardini, che del discorso del presidente della Repubblica all’inaugurazione dell’anno dell’ateneo senese ha apprezzato il passaggio in cui ha definito “decisivo” affidarsi “alla preparazione, alla competenza e alla scienza” e il plauso all’istituzione “per la disponibilità ad accogliere alcuni studenti afghani, accompagnato dal richiamo ai più elementari principi di umanità di fronte alla situazione dei profughi bloccati ai confini dell’Europa”.