Una nuova strada che parte anche dal raccontarsi, per analizzare se stessi, la propria vita, gli errori ma anche la voglia di guardare avanti, da persone nuove. C’è questo e molto di più nel libro ‘Fuori dal buio’, una produzione di scrittura collettiva dei detenuti della Casa Circondariale di Siena, guidati dalla giornalista Cecilia Marzotti.
Un volume – presentato ieri alla Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena – nel quale ricorrono spesso le parole ‘coraggio’ e ‘sogno’. Il ‘coraggio’, come spiega la curatrice, è quello che hanno avuto i 7 uomini (il più giovane ha 26 anni, il più anziano 64) che hanno deciso di cimentarsi in questo lavoro. ‘Sogno’, che nella storia è pure il nome della trattoria dove i protagonisti si incontrano, è quello per il quale vivono in carcere, ma anche le esperienze passate, quando immaginavano una vita diversa.
Nelle pagine c’è dunque il ‘vissuto’ di ciascuno, i nomi sono di fantasia ma le esperienze no, di chi nonostante tutto alla fine ha voglia di cantare con Antonello Venditti: “che fantastica cosa è la vita”.