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Sicurezza stradale, 200 morti in meno all’anno con i sistemi Adas sui tir

Lo studio realizzato dal gruppo Moving dell’Università di Firenze, l’impegno dell’associazione Lorenzo Guarnieri per l’installazione sugli autocarri

Autostrada - © Schwoaze / Pixabay

Ogni anno si potrebbero salvare 200 vite umane ed evitare tanti feriti con i sistemi Adas di assistenza alla guida. I dispositivi, installati sui mezzi pesanti, potrebbero ridurre gli incidenti garantendo una maggiore sicurezza stradale. Lo afferma uno studio realizzato dal gruppo Moving dell’Università di Firenze.

La ricerca è stata presentata in un convegno organizzato dall’Associazione Lorenzo Guarnieri. Lo studio ha messo in evidenza come la tecnologia più conveniente sia il Forward Collision Warning, che previene i tamponamenti. Solo in Italia l’adozione del dispositivo porterebbe a un risparmio di 412 milioni di euro l’anno e soprattutto a salvare 125 vite.

traffico autostrada tir

La tecnologia Lane Departure Warning, che previene la deviazione dalla corsia, permetterebbe a sua volta di ottenere un beneficio di 125 milioni di euro annui salvando 80 vite. Se uno di questi sistemi di sicurezza fosse stato presente sui tir avrebbe evitato l’incidente che causò la morte del 27enne Lorenzo Lunghi sull’A12, all’altezza di Massa, il 7 settembre 2019. A lui lo studio finanziato dalla Fondazione Guarnieri è dedicato.

L’introduzione “reale” dal 2036

Gli autocarri in Italia rappresentano l’11% del parco circolante, e sono i più coinvolti in scontri gravi, anche per l’elevata percorrenza chilometrica. Nel 2019 gli scontri dove è stato coinvolto un mezzo pesante sono stati il 17% del totale (571 le vittime e 24.000 i feriti su un totale di 3.173 vittime e 240.000 feriti).

La sperimentazione pilota del gruppo Moving ha dimostrato come anche in configurazione retrofit gli Adas siano “sostanzialmente accettabili da parte degli utilizzatori“. E’ quindi sono una questione di mentalità che va cambiata.

Sicurezza stradale, una priorità

Installando sui mezzi pesanti o commerciali questi dispositivi di sicurezza, che entreranno nelle dotazioni obbligatorie solo dal 2024 – ha commentato Stefano Guarnieri, padre di Lorenzo e presidente della fondazione – eviteremmo 200 omicidi stradali all’anno. Il nostro obiettivo è incentivarne l’installazione sempre di più“.

Purtroppo, per l’età media del parco dei mezzi circolante in Italia (12 anni), i nuovi autocarri equipaggiati con le tecnologie di assistenza alla guida non sostituiranno quelli attuali prima del 2036. Da qui la necessità di iniziative mirate per sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale.

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