In scena alla Fortezza da Basso di Firenze Pitti Filati, con le tendenze per la primavera/estate 2024. Fino al 27 gennaio un appuntamento imperdibile per il settore moda: sono oltre 100 le aziende che hanno confermato la propria presenza al salone per questa edizione numero novantadue.
Le tendenze per il prossimo anno
Provando ad intuire e intercettare le dinamiche per il prossimo anno, lo Spazio Ricerca di Pitti suggerisce che in un momento ancora caratterizzato da incertezze e grande desiderio di ripresa due sembrano sempre essere le forze contrastanti e polari che regolano le dinamiche della prossima stagione: cauzione e ottimismo, rosso e verde, stop and go.
Settore in crescita nonostante l’aumento dei prezzi
Per la filatura italiana (intendendo la produzione di filati lanieri, cotonieri e linieri) il 2022 si è chiuso con il segno positivo, in linea con il trend registrato nel corso dell’anno precedente. Secondo le elaborazioni preliminari effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda il fatturato settoriale annuale è stimato in aumento (in media) del +27,8% .
Un trend positivo che per altro ha interessato tutti e tre i comparti della filatura italiana: lanieri, cotonieri e linieri.
Il settore insomma sembra in grande forma, nonostante i rincari della materia prima che si sono registrati nel corso dell’anno, in realtà già dal 2021 i prezzi internazionali delle principali fibre sono stati oggetto di forti incrementi: a titolo d’esempio, in valuta europea, la lana nel 2022 ha segnato un aumento del 5,7 per cento, il cotone addirittura del 44, 6 per cento e le fibre chimiche (come il poliestere, il nylon e l’acrilico) del 14, per cento .
Le esportazioni
Per l’export si stima un aumento medio annuo del +22,5%, mentre per l’import del +48,5%. Una previsione più che positiva stando alla quale il fatturato estero settoriale andrebbe a quota 1.025 milioni di euro, mentre l’import dovrebbe salire a quasi 1.200 milioni.
Entrando nel dettaglio delle varie tipologie di filato, tutte hanno tratto benefici dalle dinamiche favorevoli che interessano il comparto: “In ambito laniero – si legge nella nota di Confindustria Moda ed elaborata per Pitti Filati – le esportazioni di filati sia cardati sia pettinati presentano un incremento rispettivamente del +24,1% e del +24,8%, mentre i filati misti chimico-lana fanno registrare una variazione pari al +17,6%; rallentano al +0,6%, invece, le vendite estere di filati per aguglieria. L’export di filati di cotone sperimenta una crescita pari al +31,2%, mentre quello di lino pari al +33,3%“.
In sintesi dunque, tutte le tipologie di filato hanno superato i valori delle esportazioni pre-pandemici, con variazioni che si estendono dal +11% circa dei filati di lana (sia cardati che pettinati) al +44% dei filati di cotone .
Le principali destinazioni dell’export
Hong Kong si conferma il primo cliente dei filati cardati, mostrando una crescita del +16,2% su base annua, assorbendo il 16,0% dei flussi totali di comparto. Bene anche il Regno Unito, sale la Turchia, assicurandosi un’incidenza dell’8,1%. Seguono Romania e Corea del Sud, in flessione invece la Cina, -20,1%. Per quanto riguarda il filato pettinato (nel periodo gennaio-settembre 2022) il principale cliente è stata la Romania, che registra una crescita del +40,9%. Hong Kong scende in seconda posizione e, al contrario del cardato, sperimenta una contrazione pari al – 7,7% ovvero l’8,6% delle esportazioni. Gli altri principali Paesi partner evidenziano tutti crescite delle vendite dall’Italia: la Francia registra un +37,7%, la Turchia un +37,9%, il Portogallo un +35,2%, la Germania un +14,7%. Le vendite di filato pettinato aumentano anche in Cina, Regno Unito, Bulgaria e Repubblica Ceca.
Il fatturato estero dei filati misti chimico/lana è ha avuto un importante impulso nei primi nove mesi del 2022 verso Austria (+2,9%) e Turchia (+27,2%) n grado di assorbire complessivamente il 22,0% dell’export. Cresce anche la Spagna mentre flettono la Francia e la Germania. Le vendite estere dei filati di cotone invece vedono una crescita verso i top client, Regno Unito escluso ovvero: Germania, Repubblica Ceca e Francia. Cresce anche l’export in Portogallo (+9,3 per cento) e in Austria (+92 per cento).
I principali fornitori di filato
Lituania, Cina, Regno Unito e Polonia: questi quattro mercati da soli coprono il 96,2% dell’import totale dei cardati. I primi sei “fornitori” di filato pettinato, in grado di assicurare l’85,7% del totale importato sono la Romania, la Bulgaria, la Repubblica Ceca, la Cina e Thailandia. Tra questi anche la Polonia ma rispetto agli altri mercati ha fatto registrare una flessione del 35,1 per cento. Le importazioni dei filati di cotone sono assicurate per l’83,2% dai primi cinque fornitori: la Turchia, primo fornitore con uno share del 31,8%, mette a segno un aumento del +24,3%; l’India, seconda, vede un incremento del +235,1%. La Cina chiude i nove mesi con una dinamica del +86,2%, l’Egitto con un +60,2% e il Pakistan con un +134,7%.