Una cabina di regia operativa regionale che si riunisca mensilmente e faccia il punto sullo stato di avanzamento dei diversi progetti, compresi quelli finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. È la proposta avanzata da Confservizi Cispel Toscana e formalizzata dal suo presidente Nicola Perini nel corso del convegno a Firenze “Un sistema industriale al servizio della comunità toscana”.
“Serve un cambio di passo — ha sottolineato Perini — e per ottenerlo, alcuni temi dei servizi pubblici locali devono essere affrontati in un quadro ufficializzato di confronto e dialogo con l’amministrazione regionale, le amministrazioni provinciali e comunali e le altre associazioni di categoria”.
Il settore dei servizi pubblici occupa 25mila persone
Tante le sfide da qui ai prossimi anni – ecologica, digitale, sociale – che coinvolgono un settore che fattura 4,5 miliardi di euro, occupa 25mila persone e fa investimenti per 650 milioni di euro l’anno: “Possiamo essere uno degli attori della transizione green e smart in Toscana – dice il presidente Cispel – Siamo pronti ad incrementare gli investimenti, ma serve che la rimodulazione del Pnrr proposta dal Governo premi tutti i progetti presentati dalle aziende di servizio pubblico”.
Proposta accolta con favore dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani: “È una iniziativa utile, sono convinto che si debba essere coordinati”, anche perché «sempre più la funzione legislativa della Regione va a interrelarsi con quella operativa”. “In molti settori occorre arrivare a modifiche legislative che non possono che essere concertate”. “La Regione chiede agli operatori di garantire efficienza, efficacia e redistribuzione degli utili, perché devono essere uno strumento per i nostri enti locali, i nostri Comuni, per avere quelle risorse che sempre più dal governo, dallo Stato, non hanno”.
Intervenuto con un video-messaggio anche il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che ha ribadito la necessità per il settore pubblico di “dimostrarsi sempre più capace di rispondere in maniera adeguata e reattiva per supportare il Paese e la sua ripartenza: una sfida che deve essere supportata, e che non possiamo permetterci di mancare”. Si chiama Pnrr: “Il Piano di ripresa e resilienza ci chiede di semplificare 600 procedure che appesantiscono le nostre amministrazioni e non rendono semplice il rapporto tra Pubblica amministrazione, cittadini ed imprese», e «abbiamo già raggiunto un quarto dell’obiettivo fissato al 2024 in questo modo dando un boost ad investimenti e cantieri”.