Rendere più agevole e sicuro il semplice (ma complicato) gesto di attraversare la strada per coloro che non vedono. È questo l’obiettivo del progetto “SemaForAll” (semaforo per tutti) con cui i “Miccorobosenior” – una squadra extrascolastica di Pistoia composta da otto ragazzi dagli undici ai quindici anni che partecipa ogni anno alle gare della “First Lego League” – si presenteranno alle selezioni interregionali “Italia Centro”, valevoli per la qualificazione alle gare nazionali, in programma al Centro Didattico Morgagni dell’Università agli Studi di Firenze.
Un progetto realizzato con la collaborazione di Silfi Spa, per favorire non vedenti e ipovedenti nella loro quotidiana “missione” di attraversare la strada senza vedere. In che modo? Dando loro più tempo per farlo, in tutta sicurezza. Semplice a dirsi, meno a farsi, nelle vie cittadine da cui transitano ogni giorno centinaia di auto.
«Agli occhi degli utenti della strada un semaforo altro non è che un ‘dispositivo luminoso con lampade rosse, gialle e verdi’, niente di più e niente di meno – raccontano i Miccorobosenior, il cui logo rappresenta non a caso un ragazzo con le sembianze di un robot, a evidenziare come tecnologia e innovazione possano tenderci la mano per aiutare gli altri – ma dopo una visita nella sede di Silfi abbiamo scoperto che dietro quelle luci colorate, che tutti diamo per scontate, c’è un mondo affascinante di persone e tecnica di automazione».
L’attenzione della squadra si è focalizzata in particolare sugli utenti deboli della strada. «Abbiamo sperimentato in prima persona un impianto semaforico e ci siamo resi conto di come il tempo per attraversare la strada fosse pensato e calcolato per coloro che avanzano con un passo spedito e deciso, cosa che non sempre è possibile per un non vedente, una persona con disabilità, anziana o in difficoltà: il semaforo pedonale non riconosceva la differenza», spiegano i ragazzi.
Da qui l’idea di provare ad apportare alcune modifiche per poter all’occorrenza aiutare queste persone: «Abbiamo studiato come funziona il centralino di un semaforo, approfondito come arrivano al centralino le chiamate dei pedoni tramite l’apposito pulsante per l’attraversamento, imparato lo schema logico di un impianto standard e apportato una modifica efficace per fare in modo che, quando la chiamata arriva da un non vedente, i tempi del verde pedonale si allunghino», spiegano ancora.
E grazie al supporto tecnico di Silfi Spa, i Miccorobosenior hanno potuto autonomamente programmare e sperimentare l’idea innovativa, che sarà presentata sabato 15 febbraio al Centro Didattico di viale Morgagni. «Un’idea fattibile che potrà rappresentare un aiuto immediato, nata anche dopo un confronto iniziale con l’Unione Italiana Ciechi di Firenze, con la quale ci siamo spesso confrontati e con cui al termine abbiamo condiviso il progetto, che è stato molto apprezzato anche per la reale possibilità di una veloce implementazione”, concludono i componenti della squadra, il cui ringraziamento va anche “agli ‘Istituti Raggruppati’ di Pistoia, che per l’attività che portiamo avanti ci mette a disposizione la sede di via Puccini».
E in attesa di scoprire come andranno le selezioni, “SemaForAll” ha intanto incassato il sostegno del Consiglio regionale toscano dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, che in una lettera indirizzata alla squadra firmata dal presidente Antonio Quatraro ha sottolineato che il progetto «è il frutto di un connubio, un connubio fra persone direttamente coinvolte su un problema (quello della mobilità autonoma e sicura), e un gruppo di giovani ricercatori che, per una volta, vogliono mettere la tecnologia al servizio della persona, non della persona dei manuali, ma della persona in carne ed ossa, con i pregi ed i limiti che si trovano nella vita reale. A noi piace sicuramente il semaforo ‘Intelligente’, ma molto più piace l’idea di lavorare tutti insieme per una società che sappia dar valore anche a chi parte con una marcia in meno».