L’Italian Wine Crypto Bank (Iwcb) ha spinto il mondo del vino verso la rivoluzione digitale a colpi di cryptovalute e NTF. La prima banca del vino italiano costruita su blockchain, il grande registro contabile dove vengono tracciate le transazioni virtuali, ha trovato proseliti in Toscana e non sorprende pensare che una bottiglia Made in Tuscany si possa acquistare con gli NTF, quei token ormai così diffusi che simboleggiano il possesso dei più svariati oggetti.
Giusto pochi mesi fa Rosario Scarpato, fondatore e direttore della Iwcb era intervenuto alla BTO a Firenze raccontando la sua esperienza. La cryptobanca del vino ha lanciato pochi mesi fa l’Iwb, la moneta virtuale per l’acquisto delle bottiglie aprendo per la prima volta al mondo nuovi scenari per i possessori di Bitcoin, Ethereum e delle principali cryptovalute.
Dopo la prima fase ora si entra nel vivo e le collaborazioni con le grandi cantine diventano realtà. La Toscana, forte di una tradizione secolare e dell’amore che i wine lovers hanno da sempre per i suoi prodotti, è subito protagonista.
I grandi vini toscani e gli NTF
Sei grandi vini toscani hanno fatto il loro ingresso nella collezione di NFT “Catch 22”, creati dall’ Italian Wine CryptoBank in collaborazione con Crypto Dine Wine Art. A partire dal prossimo 1 febbraio per ogni vino saranno coniati solo 22 NFT sul marketplace dell’Italian Wine Crypto Bank: il token consentirà di riscattare a partire dal 1 marzo 2022 una Magnum del vino a cui lo stesso NFT è collegato insieme alle opere d’arte digitali create da Gianluca Biscalchin.
I sei vini degli NFT sono: “Vigna del Suolo” Brunello di Montalcino DOCG di Argiano; “Siepi” Toscana Rosso IGT di Marchesi Mazzei; “Marianova” Bolgheri Superiore DOC di Michele Satta; “Il Caberlot” Toscana Rosso IGT di Podere Il Carnasciale; “Oreno” Toscana Rosso IGT di Tenuta Sette Ponti e “Redigaffi 7” Toscana Rosso IGT di Tua Rita.
Gianluca Biscalchin, giornalista e artista noto per i numerosi progetti a tema vino e gastronomia è stato chiamato a realizzare gli artwork per la collezione “Catch 22” di NFT dedicati ai vini toscani. “Gianluca con il suo stile inconfondibile mescola gioiosamente ironia e cultura e non vediamo l’ora di vedere cosa includerà nelle sue opere per gli NFT”, sottolinea Anna Paclet, wine value chief analyst dell’Italian Wine Crypto Bank e curatrice della sezione vini toscani della collezione di NFT “Catch 22”.
Per evitare brutte sorprese ogni NFT avrà un Tag NFC di autenticazione univoco realizzato da Free to be #Authentic Orev, il sistema anticontraffazione più avanzato attualmente disponibile sul mercato.
“Gli NFT stanno diventando sempre più popolari, ma quelli creati dall’Italian Wine Crypto Bank rappresentano e continueranno a rappresentare solo il top della produzione vinicola italiana”, conclude Davide Casalin, direttore operativo dell’Italian Wine Crypto Bank.