Chi viene da altre regioni per raggiungere le seconde case che ha in Toscana deve avere sul territorio il medico di famiglia. Lo prevede l’ordinanza firmata dal presidente della Regione Eugenio Giani, che ne ha annunciato oggi la firma su Facebook. L’ordinanza ricalca un provvedimento analogo già adottato a novembre e che era stato disposto anche dal suo predecessore Enrico Rossi nel primo lockdown.
“Stamani – ha spiegato Giani nel corso di una diretta Facebook – ho firmato un’ordinanza per le seconde case. Noi siamo in zona gialla per cui non ci sono problemi per un toscano” ad andare in una seconda casa. “Ma chi viene da fuori a mio giudizio deve rispettare il Dpcm che dice che non ci devono essere passaggi tra regioni”.
Le disposizioni del nuovo Dpcm
L’ultimo Dpcm aveva reso possibile dal 16 gennaio spostarsi di nuovo nelle seconde case anche fuori regione, pure muovendosi da una regione arancione o rossa ad una gialla: una possibilità limitata al rientro, ma si poteva fare. Basta che la casa sia di propria proprietà e non di amici o parenti. Può essere sufficiente anche un contratto di affitto lungo, ma registrato prima del 14 gennaio. Inoltre l’immobile di destinazione non deve essere abitato da persone che non appartengono al nucleo familiare convivente di chi ne ha titolo e vi si può recare solo questo nucleo.
Per prevenire il più possibile nuovi focolai e contagi da Covid-19 e ridurre i rischi di sovraccarico del sistema sanitario, la Toscana – che da due settimane è tornata in zona gialla – ha ripristinato però l’obbligo, in capo a chi rientrerà, di avere il medico nella regione, salvo comprovate esigenze per cui lo spostamento sarà comunque permesso.
Obiettivo: evitare in aumento dei contagi
Riguardo alle possibile critiche al suo provvedimento Giani ha spiegato che sì, è “un’ordinanza limitativa“, fatta perché, ha spiegato, ci sono faq che “superano lo stesso limite posto dal Dpcm: in questo caso se qualcuno ritiene di poterlo superare, sappia che nel caso di controlli sarà verificato che abbia il medico di famiglia” in zona.
“Non posso permettere – ha detto Giani – una situazione come quella registrata nel primo lockdown negli ospedali della costa“: allora, ha spiegato, ci fu un aumento di contagi legato agli arrivi da fuori regione.
“Non accetteremo – ha ribadito – una persona che si insedia in una seconda casa in Toscana se non ha provveduto ad avere un medico di famiglia sul territorio toscano”.