Sant’Anna di Stazzema dice addio ad un altro dei superstiti della strage del 12 agosto 1944: nella notte tra il 15 e il 16 marzo è scomparso Avio Pieri.
Classe 1936, è stato tra i pochi sopravvissuti a non aver mai abbandonato il paese di Sant’Anna di Stazzema, abitando nella stessa casa nel borgo di Sennari, con la moglie, Graziella Berretti, anche lei superstite.
Avio, viene ricordato, era una persona riservata e schiva, ma molto apprezzata in paese per il suo essersi messo sempre a disposizione della comunità: aiutava spesso nei lavori di muratura essendo un abile artigiano.
Ha lavorato per buona parte della sua vita, anche con ruoli di responsabilità, presso il giacimento minerario della società Edem di Monte Arsiccio, la società che dal 1935 ha gestito diverse miniere dell’Alta Versilia. La lunga attività svolta in miniera ebbe ripercussioni molto gravi sulla sua salute provocandogli la silicosi.
Il ricordo della strage
Il 12 agosto 1944 aveva 8 anni e si trovava con il fratello maggiore, Viliano, a Sennari dove fu rastrellato con altre 25 persone, donne e bambini. Furono messi al muro, presumibilmente per un’esecuzione, come avvenne in altri borghi del paese. Sopraggiunse tuttavia un ufficiale tedesco che sospese l’esecuzione e indirizzò il gruppo sul sentiero, verso la piazza della Chiesa del paese, dove li avrebbe attesi una morte certa. Arrivati ad un bivio, il soldato li indusse a scegliere il percorso che scendeva verso il basso, verso Valdicastello, invece che condurli alla piazza della chiesa. Un gesto semplice, di umanità, che salvò la vita ad Avio e al gruppo di persone che era con lui.
“Perdiamo purtroppo una persona che è sempre rimasta profondamente legata a questo paese, a cui tutti erano affezionati, che ha trascorso qui tutta la sua vita – ricorda il sindaco di Stazzema Maurizio Verona – E con lui se ne va un pezzo importante della storia e della memoria di Sant’Anna di Stazzema”.