“La Scuola Normale di Pisa è sicuramente il punto più alto del sistema educativo italiano e venne realizzata e disegnata per preparare gli insegnanti della scuola. Ancora oggi è un punto di riferimento”. Sono queste le parole che il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, a pronunciato a margine della cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola Normale Superiore di Pisa. “Occorre un rapporto più stretto tra sistema di eccellenza, università e scuole italiane. Stiamo lavorando in questa direzione, con loro in particolare sulla matematica”.
I muri da “spaccare”
Mentre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella inaugurava l’anno accademico dell’Università di Siena, a Pisa il ministro Bianchi invocava una maggiore presenza femminile nel mondo scientifico. “Siamo una nazione in caduta demografica” ha detto il ministro. “L’anno scorso sono nati solo 400 mila bambini. C’è bisogno che in tutte le attività scientifiche e professionali ci sia più presenza di ragazze, non solo per un bisogno di giustizia sociale ma perché altrimenti il nostro Paese non c’è più. Questa caduta demografica – ha aggiunto Bianchi – mette a rischio i livelli minimi di tenuta della nostra nazione. Altro che schierarsi contro coloro che vogliono avere un futuro nel nostro Paese, altro che muri. Abbiamo invece bisogno di spaccare tutti i muri”.
Quel bisogno di Italia
Nel corso del suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico 2021-22 della Scuola Normale di Pisa, Patrizio Bianchi ha aggiunto: “Siamo in una fase cruciale per la vita della nostra nazione e molto difficile per la vita dell’Europa. L’Europa deve ritrovarsi e capire il suo ruolo fra gli Stati Uniti e la Cina. Allo stesso tempo l’Italia deve avere la capacità di ritrovare il proprio ruolo in Europa e nel mondo e dimostrare di essere credibile. Questa è la sfida che l’Italia sta affrontando”. Secondo Bianchi “c’è un grande bisogno di Italia nel mondo” e “il nostro Paese deve essere credibile. Mai è stato così chiaro quanto sia necessario che ognuno di noi metta le proprie capacità al servizio del Paese e dell’Europa. È un peso gravoso ma bisogna portarlo tutti insieme”.
“La situazione nelle scuole è sotto controllo perché c’è stata un’intensa campagna vaccinale”
La campagna vaccinale e la scuola
Immancabile, infine, un riferimento alla pandemia e al mondo della scuola. “La situazione nelle scuole è sotto controllo perché c’è stata un’intensa campagna vaccinale” ha detto il ministro. “Tuttavia, sulla possibile vaccinazione dei bambini tra i 5 e gli 11 anni, decideremo sulla base di comprovate evidenze scientifiche e naturalmente dopo le indicazione di Ema e Aifa. Per quanto riguarda la quarta ondata – ha osservato Bianchi – siamo preparati a fronteggiarla perché ci stiamo lavorando dallo scorso febbraio e quindi siamo arrivati preparati a questa situazione, perché possiamo contare con un numero altissimo di personale scolastico vaccinato: il 95 per cento dei docenti ha già ricevuto la seconda dose di vaccino e il 92% la prima, e stiamo facendo i vaccini in base alle età anche con la terza. L’adesione alla campagna vaccinale è stata altissima anche tra i ragazzi tra i 16 e i 19 anni e si attesta intorno all’85% di vaccinati. Credo dunque che la scuola sia la situazione più sicura che abbiamo nel nostro Paese”.
La proiezione “perfetta” della Normale
“La Scuola Normale ha oggi uno sguardo attento e partecipe al sistema scolastico nazionale, con interazioni molteplici” ha detto il direttore della Normale di Pisa, Luigi Ambrosio, nel saluto alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico. “È nostra intenzione, nella fase di revisione dello Statuto, dare maggiore enfasi e visibilità a questa parte della nostra missione, nella consapevolezza che siamo l’unica Scuola Superiore Universitaria che, per le materie che copre, ha una proiezione quasi perfetta sulle materie degli istituti scolastici superiori”.
“Un tradizionale momento di collaborazione con le scuole – ha aggiunto – sono i corsi di orientamento universitario, che radunano ogni anno, anche se nel 2020 e 2021 praticamente tutti i corsi tranne uno si sono svolti online, circa 500 tra i migliori studenti appena promossi in quinta superiore in alcune città e località della penisola, da Pisa a Roma, da Napoli a San Miniato, dove dopo la stasi pandemica intendiamo riportare alcune attività. Lo scopo non è autopromozionale, ma quello di offrire una panoramica della migliore offerta universitaria italiana. Infatti solo una piccola, ma per noi significativa, percentuale dei partecipanti ai corsi decide poi di tentare l’ammissione alla Scuola Normale, al concorso di ammissione di quest’anno, solo il 17%”.
Scuola e formazione
“In un grande piano di ripartenza del Paese, la scuola e la formazione devono avere un ruolo primario, ritengo che questa sia la direzione giusta da percorrere tutti insieme”. È quanto ha detto il sindaco di Pisa, Michele Conti, intervenendo alla cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola Normale Superiore di Pisa.
“Il Governo, tutte le istituzioni, compresi gli enti locali – ha proseguito il sindaco – sono impegnati nella grande sfida di impiegare bene e velocemente le risorse del Pnrr. E Pisa, senz’altro, può giocare un ruolo importante in questa partita disponendo di eccellenze nell’alta formazione, che non si trovano in una condizione di isolamento, poiché la città e la provincia sono costellate di istituti superiori di primo e secondo grado che, insieme alle scuole primarie e agli asili, rappresentano l’intera filiera della formazione delle giovani generazioni. Su di loro abbiamo il dovere di investire”.