La scuola è in tilt, una classe su due è in quarantena. Le famiglie sono costrette a giostrarsi tra comunicazioni che arrivano a tarda serata, tamponi, QR code e regole di difficile applicazione. E gli studenti? Gli studenti sono indubbiamente quelli più sacrificati. Non è colpa delle scuole, i presidi si ritrovano, loro stessi e loro malgrado, a fare anche i tracciatori: contano i giorni in T0, T5, T10 e T12, due casi, poi spunta il terzo, il quarto: “Occorre semplificare le procedure burocratiche anti-Covid” , è l’appello del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
Così non va insomma. La pandemia non è più quella dello scorso anno, le nuove regole per la gestione dei contagi in classe come in qualsisi altro ambito sociale e relazione devono adeguarsi o rischiano di bloccare il Paese.
Dad solo per i positivi e per i non vaccinati
Rispetto ad un anno fa abbiamo i vaccini e su questi occorre puntare per ripensare alle “regole del gioco”, altrimenti la scuola non sarà mai davvero in presenza: “Non si può dire che la scuola deve essere in presenza e poi bastano due positivi per mandare tutta la classe in dad e non differenziare tra chi è contagiato e chi non lo è – ha affermato Giani – La didattica a distanza dovrà essere riservata ai positivi e ai non vaccinati . Anche per la scuola servono regole chiare, per consentire ai dirigenti scolastici di lavorare al meglio e alle famiglie di non sentirsi disorientate”.
Nuove regole per la scuola e riforma sanitaria
Per il presidente della Regione, impegnato in questi giorni a Roma per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, parallelamente a nuove misure per il contenimento dei nuovi casi in classe, è necessario anche superare le fasce a colori e una revisione della disciplina di accesso alle professioni sanitarie: “Il numero chiuso non ha più senso”, ha detto Giani che al Governo, a seguito del tavolo cui ha preso parte a Roma insieme agli altri presidenti di Regione, intende chiedere maggiore autonomia per l’assunzione di nuovi medici per le case e gli ospedali di comunità: “Occorre una riforma sanitaria che possa consentire alle Regioni di sviluppare una politica adeguata al fabbisogno reale delle nostre comunità, in vista delle opportunità del Recovery fund. Non ha senso colorare di bianco, giallo e arancione le Regioni e mettere in difficoltà la mobilità dei cittadini e le attività produttive, dopo i grandi sacrifici fatti per vaccinarsi. Bisogna invece distinguere tra chi è vaccinato e chi non lo è. Chi è vaccinato può liberamente circolare. Sarà il green pass, sulla base della legislazione in essere, a fare la differenza e a consentire di accedere ai luoghi. La libertà di movimento deve essere garantita alle persone che si sono vaccinate, a partire dai bambini di 5-11 anni” .
La vaccinazione pediatrica
Vaccinare, vaccinare e vaccinare. Questa la strada da battere e nella fascia 5-11 i dati confermano che c’è ancora molto margine per fare meglio. Resta infatti ancora la fascia con il più basso livello di copertura vaccinale, e se da un lato rientra nelle tempistiche della vaccinazione, è pur vero che la campagna vaccinale pediatrica va a rilento: in Toscana, seppure in linea con la media nazionale, circa il 70% della popolazione di riferimento nella fascia 5-11 non ha ricevuto neppure la prima dose. Portando il camper vaccinale direttamente nelle scuole Giani punta a rompere le reticenze. Dopo Firenze e Sesto Fiorentino, oggi, 26 gennaio, il camper “Giovanisì Vaccinano”fa tappa alla scuola primaria Santa Maria a Castagnolo a Lastra a Signa.
Ricordiamo che l’accesso alla vaccinazione è libero per le prime dosi e si riceverà direttamente la prenotazione per la seconda. La somministrazione della dose sarà possibile anche nel caso in cui sia già stata fatta prenotazione presso altro punto vaccinale. Sono necessari tessera sanitaria, documento di identità, modulo di consenso dei genitori già firmato, presenza di almeno uno dei genitori e delega dell’altro se impossibilitato.