Volo perfetto della ‘colombina‘ in piazza Duomo a Firenze per lo Scoppio del carro. L’antica manifestazione fiorentina per Pasqua, di fede e tradizione, che si tramanda da oltre nove secoli. La rievocazione ripercorre le gesta dei fiorentini alle Crociate e del loro ritorno in città nel 1101.
La ‘colombina‘ è il congegno trasportato da un razzo innescato dal cero santo – ‘accensione’ a opera del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, all’interno della Cattedrale -, che ‘incendia’ il carro o meglio i petardi e i fuochi pirotecnici di cui è corredato.
Oltre 5mila le persone in piazza
Nonostante il tempo brutto, con anche un po’ di pioggia, come sempre piazza del Duomo gremita di fiorentini e turisti per la manifestazione: secondo quanto si spiega dagli organizzatori circa 5.000 le persone in piazza.
Partita dall’altare della Cattedrale, la ‘colombina’ ha raggiunto il carro di fuoco, detto Brindellone, posizionato tra Duomo e Battistero e poi è tornata indietro senza alcun intoppo.
Volo perfetto, segno di speranza
La tradizione tramanda che se riesce a rientrare è segno di speranza e di buoni raccolti. Come da tradizione anche la folla degli spettatori a cui è andata la benedizione del cardinale Betori che ha fatto il giro di tutta la piazza e ha benedetto il Brindellone prima che fosse ‘acceso’.
Dopo lo Scoppio del carro la prosecuzione della messa in Duomo, iniziata sul sagrato della Cattedrale e celebrata da Betori. Tra i presenti il sindaco di Firenze Dario Nardella e il governatore toscano Eugenio Giani.
Giani: una storia lunga oltre 9 secoli
“Lo scoppio del Carro – ha detto il presidente Eugenio Giani – rappresenta la più antica delle nostre tradizioni popolari. Pazzino dei Pazzi il 16 luglio del 1101, più di 900 anni, fa ritornava da Gerusalemme con le pietre focaie che aveva preso nella chiesa del Santo Sepolcro, omaggio di Goffredo di Buglione per il valore dei fiorentini alla prima Crociata. Con quelle pietre focaie, da più di 900 anni, prima si accendevano i falò, poi un carro rudimentale; dal ‘600 ad oggi, ecco il Brindellone che si incendia con i fuochi pirotecnici e con il volo della colombina”.