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Scoperta sensazionale a Vinci: un drago marino sul camino potrebbe essere di Leonardo

Sarebbero almeno due gli ‘indizi’ che porterebbero al Genio: la certezza che nel 1478 Leonardo era a Vinci, proprio nel Castello dei Conti Guidi e la proprietà della casa in cui si trova il camino

Il drago di Leonardo Da Vinci - © Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Architettura, Prof. Giovanni Pancani

Il Comune di Vinci ha dato il via alle indagini diagnostiche e al restauro, sotto la guida di un comitato scientifico e la supervisione dell’Alta sorveglianza della Soprintendenza Abap di Firenze, di un disegno raffigurante un drago alato con un unicorno ritrovato in un edificio di proprietà comunale.

C’è infatti la forte ipotesi che il disegno, tracciato a carboncino sulla cappa di un camino tre-quattrocentesco in un edificio in prossimità del Castello dei Conti Guidi, sia stato vergato dalla mano di Leonardo Da Vinci. 

Si era a conoscenza da tempo del disegno ma solo negli ultimi mesi, a seguito dell’interesse della direttrice del Museo Leonardiano, Roberta Barsanti, e dell’amministrazione è stato ritenuto opportuno avviare le indagini utilizzando un laser scanner.

Il “Pistrice” drago marino anguiforme

Il disegno raffigura una ‘pistrice’, un drago marino anguiforme, con sulla testa un corno di narvalo, che sorregge uno stemma.

“Iconograficamente – si legge in una nota – è rapportabile a un gruppo di disegni di Leonardo da Vinci raffiguranti draghi, unicorni e altri animali fantastici e reali. Il disegno rimanda a una cultura figurativa della seconda metà del Quattrocento fiorentino e dimostra la conoscenza di opere come il Marzocco di Donatello, i draghi di Paolo Uccello e le Idre dei Pollaiolo“.

Sarebbero almeno due gli ‘indizi’ che porterebbero al Genio: la certezza che nel 1478 Leonardo era a Vinci, proprio nel Castello dei Conti Guidi e la proprietà della casa in cui si trova il camino. La dimora apparteneva alla famiglia Bracci legata ai Da Vinci da una lunga consuetudine di rapporti di amicizia e di affari.

Per il Comune è dunque un disegno molto promettente che merita di essere oggetto di indagini diagnostiche e di un accurato restauro per una più concreta ipotesi attributiva.

A confermare o meno la ‘firma’ di Leonardo sarà un team di studiosi ed esperti che al momento mantengono la dovuta prudenza sull’attribuzione.

Foto fonte: Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Architettura, Prof. Giovanni Pancani

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