Nella notte tra il 26 e 27 aprile, oltre 120 scosse di terremoto sono state registrate tra Barberino del Mugello e la Val di Bisenzio, nel fiorentino. La scossa di terremoto più forte aveva magnitudo 3.1 e si è verificata alle 00.58. In seguito a questo sciame sismico, con scosse di lieve entità che si sono verificate anche nel fine settimana tra sabato e domenica, non ci sono stati danni, ma è stato avvertito dalla popolazione, spaventata, e che ha risvegliato i ricordi della scossa di cinque anni fa che provocò numerosi danni nel Mugello.
In questo territorio, quando la faglia appenninica si attiva, corrispondono periodi di attività sismica con conseguenti sciami che vengono registrati e, come in questo caso, avvertiti dalla popolazione. Negli ultimi quarant’anni l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato diverse sequenze analoghe. Storicamente sono stati due gli eventi più importanti e che hanno provocato maggiori danni, quello del 1542 e quello del 1919 che ebbe una magnitudo di 6.3 e provocò tantissimi danni e un centinaio di vittime.
“Queste sequenze (con eventi di bassa intensità ndr) – ci spiega Carlo Meletti, sismologo dell’INGV di Pisa – dovrebbero servire alle persone per ricordarsi di vivere in una zona sismica e quindi di prendere quelle informazioni necessarie per conoscere la sismicità della propria zona, conoscere se la propria casa è sicura. Questa sequenza, anche se molto vivace, più per la paura delle persone che per l’evento in se, dovrebbe essere utile per ricordare che il Mugello è una zona dove sono avvenuti anche terremoti disastrosi in passato, come quello del 1919“. “Come INGV – prosegue Meletti – monitoriamo molto bene l’area, siamo riusciti a localizzare anche terremoti di magnitudo inferiore a 1, perchè c’è una rete sismica molto fitta e riusciamo ad ottenere un monitoraggio di grande risoluzione e precisione. Dati che sono a disposizione della Città Metropolitana e della Regione per le opportune decisioni”.
“Come ente scientifico noi ci occupiamo del monitoraggio, ma anche di parlare, di essere presenti (sui social e sui territori ndr) per non nascondere nulla, proprio lo scorso fine settimana eravamo a Certaldo per l’evento organizzato dalla Protezione Civile dell’Empolese Valdelsa. In questi contesti dove c’è grande preoccupazione nella popolazione, nel Mugello, ma anche e soprattutto con i Campi Flegrei, siamo disponibili e dialoghiamo con le persone proprio per andare oltre a quella “ignoranza” che c’è in questi casi. Tornando allo sciame sismico del Mugello è importante che le persone comprendano di essere esposte ad un rischio e che in futuro potrebbero verificarsi anche scosse più forti, come è già successo nel 2019, per accrescere la loro consapevolezza” ha concluso Meletti.