Esame di Natale superato per l’11617 toscano. Il periodo delle festività natalizie era considerato come un banco di prova importante e bene ha risposto la centrale dell’116117, il nuovo numero unico europeo attivo dallo scorso novembre in tutta la Toscana da utilizzare per chiamare la guardia medica o per bisogni sanitari non di emergenza.
Quasi 58mila telefonate dal 21 dicembre all’Epifania
Dal 21 dicembre al 6 gennaio la centrale ha infatti gestito 57.797 chiamate. “Numeri importanti, per un servizio nuovo nato per soddisfare in modo diffuso sul territorio, ovunque si abiti, le aspettative e le necessità dei cittadini” commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani.
Il picco, con oltre 8mila telefonate, si è registrato sabato 28 dicembre e domenica 5 gennaio. A tutti è stata data risposta e supporto, sopperendo anche alle difficoltà di copertura dei turni di guardia medica in alcuni territori nei giorni più caldi, con attese medie di due minuti e 58 secondi.
“Il Natale è da sempre uno dei momenti dell’anno in cui si registrano più pressioni sul servizio di continuità assistenziale e, proprio per questo la centrale si è preparata a lungo, concordando con le Asl una strategia per garantire risposte adeguate alla cittadinanza” spiega l’assessore al diritto alla salute della Toscana, Simone Bezzini.
Come funziona la centrale operativa 116117
Tra le quasi 58mila chiamate, una su tre è stata risolta con un consiglio medico. Il 31% dei cittadini che hanno chiamato sono stati visitati in ambulatorio e il 4% a domicilio. Un altro 23% ha avuto bisogno di una prescrizione medica e il 7% di un certificato medico.
La centrale operativa 116117, che ha sede a Firenze ma è collegata in rete con i medici di continuità assistenziale sul territorio, è stata progettata per garantire una veloce e certa presa in carico dei bisogni del cittadino.
A rispondere, da ovunque si chiami (fisso o cellulare), sono gli operatori e i medici della centrale regionale di Firenze: duecento linee attive in contemporanea, ottanta tecnici (ventisei per turno) in contatto telefonico con i mille medici di continuità assistenziale disseminati sul territorio e pronti a dispensare indicazioni a voce o recarsi sul posto, traduttori in venti lingue diverse pronti a intervenire e a fare da ponte, in inglese, spagnolo, tedesco e francese, ma anche in polacco, portoghese, rumeno, serbo e croato, albanese, cinese e molte altre lingue.