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Sanità, in Toscana riforma dell’emergenza e della continuità assistenziale

La Regione vara le nuove linee di indirizzo: meno medici in ambulanza e numero unico 116117 per gestire le guardie mediche. Giani e Bezzini: “L’obiettivo è migliorare l’assistenza offerta”

118-ambulanza

Sanità: si cambia per emergenza e continuità assistenziale. La Regione Toscana mette mano con decisione alla riforma indicano le nuove linee di indirizzo.

Per l’emergenza sanitaria territoriale l’obiettivo è aggiornare e armonizzare per arrivare un modello unico per tutta la regione. Lo scopo è ottimizzare la gestione di ambulanze e mezzi di soccorso  da inviare in situazioni di urgenza con tempestività, chiamando il 112.

La riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale garantito dalle guardie mediche: i medici del ruolo unico di assistenza primaria a ciclo orario come vengono chiamati ora potranno contare su un aiuto in più. Viene istituito il nuovo numero unico 116117: andrà chiamato per esigenze sanitarie non urgenti.

Sanità, superare le criticità attuali

Questi i punti di forza della riforma per superare le criticità dell’attuale sistema, accrescere la capillarità del servizio e utilizzare al meglio le professionalità a disposizione del sistema sanitario.

Nuovi indirizzi e linee programmatiche, approvate dalla giunta regionale, passano ora al vaglio delle aziende sanitarie. Quattro i mesi di tempo per recepire o rispedire al mittente le proposte.

La doppia rivoluzione in sanità varata dalla Regione è frutto di un lungo confronto con professionisti ed associazioni del volontariato, sindaci e sindacati, senza trascurare i territori. Ora si prepara a passare al vaglio delle Asl. Seguirà poi un monitoraggio semestrale, per misurare l’impatto nel tempo della riforma.

Eugenio Giani sull’elicottero Pegaso

Il nuovo modello della sanità territoriale

Abbiamo affrontato la pandemia, abbiamo garantito uno dei massimi gradi di resilienza del sistema sanitario nel Paese ed ora ci proiettiamo nel futuro con una stagione di cambiamenti e riforme – sottolineano il presidente Eugenio Giani e l’assessore alla sanità Simone Bezzini – : l’attività del privato accreditato qualche settimana fa, l’emergenza urgenza e continuità assistenziale adesso e a fine anno il nuovo modello della sanità territoriale”.

Emergenza, l’evoluzione del servizio

La Toscana, rispetto ad altre regioni, conta un maggior numero di ambulanze con medico a bordo. L’evoluzione della professione infermieristica e la tecnologia attuale consentono però di poter operare con efficienza e tempestività anche senza la presenza del dottore. Il medico non scompare ma si muoverà con l’automedica ed affiancherà le ambulanze a seconda delle necessità.

Di tutto questo va  tenuto conto – spiegano il presidente Giani e l’assessore Bezzini -, assieme al fatto che negli anni l’emergenza urgenza si è sviluppata con progetti locali che hanno generato modelli disomogenei nei vari territori, in alcuni casi superati. Non si tratta di tagliare, quanto di rioganizzare e distribuire al meglio i professionisti su cui il sistema può contare, garantendo qualità degli interventi in modo diffuso e puntando sul ruolo chiave dell’automedica”.

Simone Bezzini

I numeri dell’emergenza in Toscana

L’attuale rete dell’emergenza conta sull’intero territorio regionale, dati al 30 giugno alla mano, 46 automediche, 32,5 ambulanze con medico a bordo e 39,5 con infermiere: in tutto 118 mezzi di soccorso avanzato. Si aggiungono, in supporto, altri 170 mezzi in disponibilità con equipaggi di soli soccorritori.

Con la riorganizzazione potrebbero diventare 123,5 i mezzi di soccorso avanzato con personale sanitario a bordo a disposizione ogni giorno: 51,5 automediche, 9,5 medicalizzate,  62,5 con infermiere ed altri 176 con equipaggio di soli soccorritori a supporto del 118.

Si realizza così un’organizzazione integrata anche con il sistema dell’emergenza ospedaliero, l’attività interdisciplinare degli operatori e l’uso comune di linee guida diagnostico-terapeutiche.

Il numero unico e la continuità assistenziale

L’introduzione del numero unico 116117 sarà una rivoluzione e la Toscana una della prime regioni ad introdurla. Attualmente il ricorso al servizio di guardia medica  è molto variabile. La maggior richiesta di prestazioni si concentra dalle 20 alle 24. Molte meno da mezzanotte alle otto di mattina, durante cui i casi si risolvono prevalentemente tramite consiglio telefonico.

La riorganizzazione prevede il mantenimento del servizio su tutto il territorio regionale nei giorni prefestivi e festivi dalle 8 alle 24  e dalle 20 alle 24 nei giorni feriali. Dopo mezzanotte viene garantita una modalità di servizi rimodulata.

Attraverso infatti il coordinamento delle chiamate effettuato dal 116117 sarà garantita ovunque l’erogazione delle prestazioni sanitarie appropriate, mentre saranno opportunamente filtrate le richieste non sanitarie.

Sanità – © thodonal88

Continuità assistenziale, resta dove serve

In alcune aree geografiche rimarrà in ogni caso attivo anche il servizio di continuità assistenziale notturno (dopo le 24). In quei territori dove più numerose sono le chiamate,  dove i collegamenti sono più complicati oppure dove operano case di comunità principali. Nelle aree dove i flussi turistici determinano un grosso incremento della popolazione rispetto ai pochi residenti.

Le ore liberate attraverso la riorganizzazione serviranno a far fronte alla carenza di personale medico sia per lo svolgimento del servizio che per gli incarichi provvisori: ad esempio dove non è stato possibile sostituire il medico di famiglia andato in pensione.

Un modo per rafforzare l’assistenza nel territorio nelle ore diurne a favore  dei malati cronici ed oncologici. Così si frenerà anche il ricorso improprio all’emergenza urgenza o ai pronto soccorso.

Inoltre, in prossimità dei pronto soccorso di alcuni ospedali selezionati, potranno essere sperimentate postazioni di continuità assistenziale. Un filtro per ridurre gli accessi impropri, fornendo assistenza per i codici minori.

Anche in questo caso – sottolineano il presidente Giani e l’assessore Bezzini l’obiettivo è migliorare l’assistenza offerta ai cittadini, raccogliendo, come è stato, anche alcuni suggerimenti e indicazioni durante la fase di ascolto che ci hanno portato modificare, in parte, la proposta iniziale”.

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