Prima in Italia per i livelli essenziali di assistenza, seconda per avere ridotto meno le prestazioni ambulatoriali durante la pandemia: uno studio di Agenas premia la Toscana e il suo sistema sanitario. “La ricerca effettuata dal Ministero della Salute evidenzia l’ulteriore crescita della nostra Regione nel rispondere ai bisogni sanitari dei suoi cittadini . Ringrazio di cuore tutti i professionisti, che fanno parte di un sistema sanitario di cui essere orgogliosi”, è il commento del presidente Regione Toscana Eugenio Giani.
Il sistema ha retto più che altrove, ma ora si pensa alla sanità post-emergenza
Per le prestazioni specialistiche si registra un calo meno consistente rispetto alle altre regioni. La variazione percentuale delle prestazioni di specialistica tra il 2020 e il 2019 è del -24,2%, mentre la media nazionale è di 30,33%. La Toscana è superata solo dalla Campania (-14,3%). Se, poi, si considerano le prestazioni di specialistica erogate a pazienti esenti per condizione economica (codice esenzione E01), la Toscana è quella che ha avuto la maggior capacità di resilienza in Italia con solo un -27% di prestazioni in meno nell’anno pandemico rispetto al 2019.
Dallo studio risulta inoltre che il 95% dei toscani si ricovera negli ospedali, “a testimonianza di una profonda fiducia nella qualità assistenziale”, commenta l’assessore alla sanità, Simone Bezzini che fa un passo successivo: “Ora è il momento di pensare a quello che succederà dall’autunno in poi. Non ci potranno più essere due sanità parallele, una Covid e una no-Covid. Andrà quindi superato lo stato di eccezione e configurata una ‘nuova normalità’. Vanno valorizzate molte esperienze sviluppate in questi mesi, va fatto il tagliando all’apparato normativo e si devono attrarre le risorse del Pnrr, strutturando le politiche sanitarie del futuro. In questo senso sarà importante anche l’esito del percorso degli Stati generali della salute, portato avanti con il Consiglio regionale. La fase impone di costruire insieme, da subito, la sanità post-emergenza, ragionando concretamente sui cinque anni di mandato amministrativo”.
Vince l’assistenza territoriale, copertura vaccinale nei bambini al 95%
Le dimensioni qualitative dell’assistenza sono misurate dalla cosiddetta griglia Lea, un set di indicatori rappresentativi dei diversi ambiti sanitari: assistenza collettiva, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. Ogni indicatore viene pesato e misurato in base ai valori “soglia” previsti nel sistema di misurazione, dando luogo a un punteggio finale che va da un minimo di -25 ad un massimo di 225.
I risultati 2019 consolidano per la prevenzione gli ottimi risultati già raggiunti: la percentuale di bambini vaccinati per polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Hib, conferma il valore degli ultimi anni, superando la soglia del 95% in tutte le aziende sanitarie così come la copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per una dose di vaccino contro morbillo, parotite e rosolia. La copertura vaccinale per vaccinazione antinfluenzale negli anziani non fa registrare miglioramenti significativi e rimane una criticità. Nessuna criticità si registra per quel che riguarda, invece, i controlli effettuati dai dipartimenti di prevenzione in ambito veterinario e alimentare.
Su tutte le aree dell’assistenza territoriale la Toscana si attesta al massimo livello: gli indicatori di monitoraggio per l’assistenza specialistica, per la farmaceutica, per l’assistenza domiciliare, per l’assistenza ai disabili, per la salute mentale, per l’assistenza agli anziani, raggiungono il punteggio massimo.
Per quel che riguarda l’assistenza ospedaliera gli indicatori contenuti nella griglia confermano il raggiungimento e il superamento degli standard previsti, a eccezione dei parti cesarei in maternità di I livello che supera, seppur di poco, la percentuale massima prevista del 15%.
Le criticità da risolvere: posti letto hospice e liste d’attesa
Esistono ancora criticità da risolvere nel prossimo futuro. In particolare, il sistema di valutazione nazionale evidenzia che la nostra Regione è sotto soglia rispetto ai posti letto hospice: attivi 147 a fronte dei 208 previsti dallo standard nazionale. Tuttavia, anche in questo campo la Regione è intervenuta con un atto di programmazione che prevede l’ampliamento dell’offerta nei prossimi mesi.
Interventi anche sulle liste d’attesa. “A inizio 2020 è stato portato a regime il modello innovativo di gestione delle liste di attesa con risultati particolarmente positivi, oltre il 95% delle prestazioni sono state garantite entro i tempi massimi previsti – sottolinea l’assessore – Ciò ha consentito di gestire al meglio l’erogazione delle prestazioni anche durante l’emergenza, anche se la fase pandemica ha comportato, negli ultimi mesi, alcune difficoltà nella garanzia dei tempi massimi di attesa per alcune prestazioni ambulatoriali”.
Nei primi 15 giorni di maggio le visite oggetto di monitoraggio del Prgla (Piano regionale per il governo delle liste di attesa) sono state garantite nei tempi massimi regionali nell’86% dei casi e le prestazioni diagnostiche nel 91% dei casi, un lieve calo che ha messo in moto il tavolo tecnico regionale, per affrontare le criticità emerse e programmare l’attività dei prossimi mesi.