Due esemplari di lupo, compreso il maschio alfa del branco, sono stati equipaggiati con un radiocollare di ultima generazione dotato di gps, con un sistema di cattura e rilascio non traumatico che ha permesso di condurre misurazioni biometriche dell’animale e l’analisi dei campioni biologici. E’ accaduto, nei giorni scorsi, al parco di San Rossore.
“Abbiamo iniziato un progetto che ci permette di studiare meglio il comportamento dei lupi e di attuare tutta una serie di accorgimenti per facilitare la convivenza con le attività umane – ha detto il presidente del Parco Lorenzo Bani -, uno studio le cui applicazioni potranno essere utili anche fuori dal Parco“.
“I lupi sono in buone condizioni ed ora grazie a questa nuova tecnologia potranno essere studiati approfonditamente nei loro comportamenti in un contesto mai esaminato prima: un ambiente mediterraneo dove è presente una popolazione di ungulati selvatici, in particolare daini, prossimo ad insediamenti umani anche di grandi dimensioni – spiega il professor Apollonio, consulente del Parco in materia – inoltre il gps può essere predisposto per avvertire qualora i lupi si dovessero avvicinare nelle aree impostate“.
“Attualmente nella Tenuta è presente un gruppo familiare di sette individui tra adulti, cuccioli e giovani dell’anno precedente: i due lupi maschio e femmina sono arrivati autonomamente in tempi diversi, si sono insediati in quest’area a forte presenza di daini e recentemente si sono riprodotti”, continua il dottor Del Frate.
Tutti sono costantemente monitorati dal gruppo di ricerca del professor Apollonio composto dai dottori Bongi e lo stesso Del Frate, insieme alle guardie del Parco, Tga e dai dipendenti dell’ente, grazie ad una serie di 37 fototrappole che ne registrano spostamenti ed abitudini.