C’era una volta un umile casellante di provincia, Romeo Bagnoli, che nel secondo dopoguerra impegnò tutto per comprare un bar, sperando un giorno di poter ripagare i prestiti necessari all’investimento. Nel piccolo bar mise a lavorare tutti e sei i suoi figli.
75 anni dopo il piccolo bar latteria di via del Giglio a Empoli è la Sammontana, la famosissima realtà industriale nel settore del gelato e croissanterie con un fatturato di 400 milioni di euro al 2019.
Chi non ha ben presente l’inconfondibile stemma con il “cono che ride’’ con la tipica linguetta rossa? L’opera del graphic designer statunitense Milton Glaser, autore tra l’altro di immagini famosissime come il logo “I love NY”.
Dal piccolo bar ai “gelati all’italiana”: le tappe del successo di una favola toscana
Il piccolo bar latteria che autoproduceva un ottimo gelato per i propri clienti finì presto per distribuirlo agli altri bar della zona, finché negli anni ’60, in pieno boom economico, fu comprato il primo stabilimento produttivo appena fuori Empoli. Il retrobottega del piccolo bar davvero non bastava più per una domanda che stava aumentando in maniera esponenziale. Era necessario adeguare la produzione.
Fu il primogenito di Romeo, Renzo che scelse lo slogan che fa coppia con il logo “Gelati all’ italiana’’, per distinguere il suo prodotto dall’icecream, che invece era stato diffuso in Italia dai soldati americani durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale.
I tre figli di Romeo, Renzo, Sergio e Loriano, sono stati veri artefici negli anni di questa autentica favola toscana che dura ancora oggi, dove la creatività e la passione imprenditoriale sono rimaste intatte così come i valori della famiglia. L’abusato slogan: tradizione e innovazione in questo caso vale davvero
Oggi Il presidente è Loriano Bagnoli, vicepresidente Marco Bagnoli figlio di Renzo, amministratore delegato è Leonardo Bagnoli, mentre la responsabile marketing è Sibilla Bagnoli.
Gli stabilimenti sono gioielli di tecnologia, con investimenti in macchinari che ammontano ogni anno in molti milioni di euro. Dalla catena di produzione che è segretissima, poiché perfezionata in anni e anni di esperienza, escono 150 mila pezzi al giorno del mitico Barattolino. Era il 1959 quando questo prodotto, forse in assoluto il più versatile del mercato del gelato arrivava in commercio in confezione di alluminio.
La qualità della materia prima:una fissazione. E poi c’è l’ingrediente segreto, spiega l’amministratore delegato Leonardo Bagnoli: “Il cuore. Competiamo con le multinazionali che hanno magari più mezzi e più soldi dimostrando ogni giorno di essere come innamorati, innovando, pensando però allo stesso tempo di portare avanti una tradizione che dura da oltre 70 anni”. Spiega sempre Leonardo: “La presunzione di mantenere l’azienda famigliare vuol dire conoscersi personalmente e dirsi le cose in faccia, condividendo anche le emozioni”.
1100 dipendenti e tre stabilimenti. Giani: “Fiore all’occhiello della Toscana”
Azienda famigliare orgogliosa di esserlo, dunque, anche adesso con 1100 dipendenti, 1500 codici a listino, tre stabilimenti da gestire e prodotti sempre nuovi da inventare. E poi c’è la difficoltà comune di un periodo oggettivamente complicato dalla pandemia, che anche alla Sammontana ha causato perdite del fatturato, seppure non esagerate, comunque nell’ordine del 10%.
“Fiore all’occhiello della Toscana”, l’ha definita il presidente della Regione Eugenio Giani che ha visitato lo stabilimento di Empoli insieme alla sindaca Brenda Barnini. In effetti accanto alla dicitura “gelati all’italiana” si può aggiungere a buon diritto anche “gelati alla toscana”.
A Empoli rimane la testa di questa azienda familiare che tra l’atro è sponsor storico dell’Empoli. Ma la toscanità sta anche nel gusto: basti pensare all’ultimo prodotto lanciato nel 2021 dall’azienda che prende il nome di “Aria di Toscana”. Gli ingredienti? Crema al vin santo e cantucci di Prato prodotti da un’azienda del territorio.