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Salvatore, Shoemaker of Dreams, il documentario di Luca Guadagnino vince il Nastro d’Argento 2021

Il regista siciliano ha ricevuto il più importante riconoscimento attribuito dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani per aver realizzato un “racconto d’autore visionario e fiabesco di un protagonista della moda che ha trasformato il ‘saper fare’ di un artigianato speciale in una leggenda amata anche a Hollywood”

Luca Guadagnino

Il documentario di Luca Guadagnino su Salvatore Ferragamo premiato ai Nastri d’Argento

Salvatore, Schoemaker of Dreams, il documentario di Luca Guadagnino presentato nel corso dell’ultimo festival di Venezia, incentrato sulla vita e il percorso professionale di un grande artigiano della calzatura, fiorentino d’adozione e d’elezione, lo stilista che ha vestito le star di Hollywood e che ha inventato un nuovo modo di creare e indossare le scarpe, ha ricevuto un importante riconoscimento, il Nastro d’Argento 2021.

Il premio vinto da Guadagnino insieme al film di Gianfranco Rosi, Notturno, ha inaugurato il palmarès dei Nastri d’Argento 2021, nel 75esimo anniversario del riconoscimento attribuito da Sngci, il sindacato nazionale del giornalisti cinematografici italiani, fondato nel lontano 1946. In un anno difficile, nel quale gli schermi delle sale e dei festival di tutto il mondo si sono spenti, “il loro sguardo rappresenta ancora una volta un’eccellenza che, in uno stile narrativo e con un taglio completamente diverso, valorizza il talento italiano”. Salvatore, Shoemaker of Dreams, premiato nella sezione Cinema & Cultura, come si legge nella motivazione del premio, “è il racconto d’autore visionario e fiabesco di un’avventura unica nel ritratto di un protagonista della moda che ha trasformato il ‘saper fare’ di un artigianato speciale in una leggenda amata anche a Hollywood”.

Un premio italiano per un regista di fama internazionale

Il Nastro d’Argento 2021, riconoscimento dei giornalisti cinematografici italiani, valorizza il lavoro di un regista amato e apprezzato a livello internazionale. L’escalation di Luca Guadagnino fuori dall’Italia, inizia con il suo Io sono l’amore, del 2009, che vede tra i protagonisti la sua musa, Tilda Swinton, accolto in modo pessimo dalla critica al Lido, ma molto amato da Martin Scorsese e Quentin Tarantino, film che ottiene nomination ai Golden Globes e ai premi Oscar. Prosegue poi con un altro film di respiro internazionale, The bigger splash (2015), che vede protagonisti, oltre alla citata Swinton, star del calibro di Ralph Fiennes, e ancora Matthias Schoenaerts e Dakota Johnson. Fino a Chiamami col tuo nome,  film del 2017 che ha ottenuto un successo enorme negli Stati Uniti, tantissime candidature e premi internazionali, come il Premio Oscar per la migliore sceneggiatura non originale a James Ivory. Luca Guadagnino ha da sempre alternato, nella sua filmografia, film di fiction e documentari, come i film Bernardo Bertolucci, Tilda Swinton: the Love Factory, Mundo civilizato, Lotus, solo per citarne alcuni, fino al documentario dedicato al genio della calzatura italiano, che con il regista del film condivide il percorso dall’Italia meridionale alla conquista degli Stati Uniti, dove il talento Made in Italy ha trovato spazio e la giusta valorizzazione.

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