Sono partiti con slancio i saldi estivi in Toscana, che sono iniziati lo scorso sabato 2 luglio con molte aspettative da parte degli esercenti dopo le difficoltà vissute negli ultimi due anni, segnati dalle restrizioni anti-Covid.
“A distanza di una settimana dall’inizio dei saldi estivi possiamo affermare che c’è stata una buona partenza in linea con le previsioni fatte” ha sottolineato il presidente di Confesercenti Toscana, Nico Gronchi.
Spesa pro capite tra i 150 e i 170 euro
L’associazione conferma la stima di una spesa media pro capite per i consumatori toscani tra i 150 ed i 170 euro.
“La spesa media pro-capite ci mostra un miglioramento rispetto ai saldi estivi del 2020 e del 2021, quando la situazione era ancora condizionata dalle restrizioni anti Covid – aggiunge Gronchi – rimane però forte la preoccupazione tra commercianti ed imprese per il proseguimento dei saldi, rimaniamo cauti nel fare previsioni visto che dureranno fino alla fine della stagione estiva: l’aumento dell’inflazione, il caro bollette ed il caro carburante che gravano sulle tasche delle famiglie toscane potrebbero portare ad un calo dell’affluenza nei negozi”.
Per Gronchi “ci aspettiamo comunque un secondo buon weekend di vendite grazie agli eventi realizzati sul territorio, aperture serali, feste, concerti, che muovono le piazze della Toscana”.
Abbigliamento da cerimonia il più richiesto
Marco Rossi, presidente Fismo Toscana (Federazione italiana settore moda), ha spiegato che “la voglia delle persone di riappropriarsi delle abitudini più piacevoli, tra cui lo shopping, è molto forte e si conferma ancora la tendenza dei consumatori a prediligere l’acquisto a saldo nei negozi fisici, dove non è solo lo sconto la cosa importante, ma l’accoglienza, la disponibilità, la competenza dei nostri commercianti nel consigliare i clienti.”
“Il settore dell’abbigliamento è stato quello più preso d’assalto – ha concluso Rossi – complice il caldo anomalo che ha favorito un aumento delle vendite già dal mese di maggio. La maggior richiesta è arrivata per l’abbigliamento da cerimonia, privilegiato dai consumatori a seguito del rinvio di numerose celebrazioni sia nel 2020 che nel 2021″.