“Un importantissimo intervento dedicato alla rimozione delle barriere fisiche e cognitive per consentire un’esperienza dell’arte inclusiva che accolga in un percorso tattile polisensoriale un pubblico sempre più ampio senza frapporre ostacoli e impedimenti a quanti hanno il diritto di godere l’arte nelle sue diverse forme” , così Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento commentato la preview del nuovo percorso tattile e polisensoriale al Museo.
Così come ha spiegato Risaliti al progetto è stata dedicata “una delle sale più belle dell’edificio, dove ospitare le riproduzioni tattili di alcuni capolavori della collezione. Ed è stata aggiunta anche un’esperienza sonora che contribuisce a una visita più completa, coinvolgente e non divisiva. Entrando in sala chiunque potrà ascoltare le descrizioni delle opere tattili esposte, informazioni sugli artisti e i soggetti rappresentati. Siamo orgogliosi di questa sinergia tra soggetti diversi, tutti uniti nel migliorare la qualità esponenziale e l’accessibilità al museo”.
Il nuovo percorso, sviluppato dal Comune di Firenze, Museo Novecento e MUS.E in collaborazione con l’Unione Italiana ciechi e ipovedenti di Firenze e il Laboratorio GeCo del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università degli Studi di Firenze, con il sostegno del Ministero della Cultura nell’ambito dei progetti PNRR destinati alla “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un ampio accesso e partecipazione alla cultura, sarà inaugurato il 12 ottobre, in occasione della ventesima Giornata del Contemporaneo.
Tutti i visitatori potranno avvicinarsi all’arte del Novecento avvalendosi di strumenti e supporti utili per una fruizione ampliata, con particolare riferimento al tatto e all’udito: sono state infatti realizzate le repliche tattili di alcuni capolavori del museo, individuati per la loro pregnanza storico-artistica e per le loro caratteristiche formali. Ogni opera è rappresentativa delle principali tematiche delle collezioni, dalla natura morta al paesaggio, dai nudi ai ritratti; tra gli artisti si annoverano Giorgio Morandi, Arturo Martini, Marino Marini, Fortunato Depero, Ottone Rosai . Ciascuna replica scultorea ha previsto l’impiego di materiali e finiture affini agli originali, mentre i dipinti sono stati interpretati in chiave tridimensionale con un’accurata selezione degli elementi salienti, utili a un’esplorazione tattile. Inoltre, per favorirne una migliore comprensione, sono stati sviluppati contenuti testuali e uditivi complementari.
“Dobbiamo continuare a lavorare per aumentare l’accessibilità ai musei, all’arte e alla cultura”, ha detto l’assessore alla Cultura del Comune di Firenze Giovanni Bettarini. “Questo intervento – ha aggiunto – è un tassello che, insieme a quanto stiamo realizzando a Palazzo Vecchio, permetterà davvero un salto di qualità nella fruizione di questi 2 musei sui quali stiamo investendo molto affinché vengano superate tutte le barriere architettoniche, cognitive e sensoriali. Ringrazio l’architetto Costanza Stramaccioni del Servizio Belle Arti che ha progettato e diretto l’intervento e la Direzione Servizi Tecnici del Comune che lo ha curato”.
All’intervento sono state affiancate ulteriori azioni tese a favorire l’accesso e la visita del museo, ovvero una serie di supporti di orientamento e di percorso (mappe tattili, percorsi podotattili) e un palinsesto di contenuti digitali fruibili sia in loco (tramite QR code) sia in remoto (dal sito web del museo), fra cui audiodescrizioni e video con sottotitoli e in LIS, oltre a un vademecum di orientamento e di accoglienza per tutti i pubblici.
Tutto il personale del museo ha inoltre preso parte a uno specifico corso di formazione finalizzato alla conoscenza e al soddisfacimento delle esigenze dei visitatori con disagio o disabilità.