Nel parco nazionale della pace, a Sant’Anna di Stazzema, un monumento ricorda le 560 vittime (130 i bambini, solo 394 le identificate). Fu qui che all’alba del 12 agosto del 1944 venne compiuta la strage nazifascista da tre reparti della 16ª divisione Panzergrenadier «Reichs; führer-SS», accompagnati da bande di fascisti.
Agli inizi del mese Sant’Anna era stata dichiarata zona bianca dai tedeschi e aveva quindi accolto la popolazione civile sfollata, ma questo non risparmiò donne vecchi e bambini dalla furia dei soldati. Una ferita ancora aperta della seconda guerra mondiale.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del 79° anniversario, ha inviato un messaggio per invitare a non dimenticare quanto avvenne. “Sant’Anna di Stazzema è uno dei luoghi simbolo della tragedia della Seconda Guerra Mondiale in cui affondano le radici più profonde dei valori della Costituzione repubblicana. Un luogo di memoria, di dolore immenso, insensato e ingiustificabile, divenuto emblema di riscatto civile, di ribellione alla violenza più feroce e disumana, di solidarietà, di ricostruzione morale e sociale” scrive Mattarella.
Un dovere per la nostra comunità
“E’ un dovere per la nostra comunità ricordare quanto avvenne settantanove anni or sono a Sant’Anna e nelle altre frazioni di Stazzema, quando militari nazisti delle SS, sostenuti da fascisti locali, misero in atto una delle stragi più efferate del conflitto. Fu un massacro di vite innocenti. Donne, anziani, bambini – ben oltre cinquecento – vennero uccisi senza pietà. Tanti i corpi bruciati e resi irriconoscibili“, aggiunge il presidente della Repubblica.
L’Europa toccò il fondo dell’abisso
“L’Europa – osserva Mattarella – toccò il fondo dell’abisso. Neppure l’infamia della rappresaglia poteva giustificare lo sterminio, la strategia dell’annientamento. Da quegli abissi sono ripartiti il cammino del popolo italiano e del Continente europeo e spetta a ciascuno custodire e consegnare il testimone della memoria alle generazioni più giovani perché possano essere consapevoli protagoniste di un futuro responsabile in cui non siano più messi a rischio i valori della persona umana“.
Giani: mai più fatti del genere
“Sant’Anna di Stazzema è stato uno degli eccidi nazifascisti più atroci della storia del nostro Paese e non solo della Toscana” commenta il presidente della Regione, Eugenio Giani. “Non dobbiamo dimenticare – prosegue – perché dimenticare rende fragili ed esposti alle insidie che si nascondono dietro l’intolleranza. Ricordare e coltivare la memoria è un antidoto affinché ciò che è stato non riaccada. Purtroppo intolleranze e discriminazione continuano ad essere piaghe anche del mondo di oggi e con fermezza dobbiamo quindi contrastarle educando principalmente le nuove generazioni”.
Una denuncia corale si leva durante le celebrazioni
Le celebrazioni del 79° anniversario sono state nel segno di una denuncia corale contro i tanti episodi di matrice neo-fascista e soprattutto contro i tentativi mediatici di inquinare, confondere, manipolare, negare la verità storica.
A levarsi in tal senso la voce di Maurizio Verona sindaco di Stazzema, e presidente dell’Istituzione Parco nazionale della Pace, di Stefano Bonaccini presidente della Regione Emilia Romagna e oratore ufficiale della cerimonia di oggi, fino ad Alessandra Nardini assessore alla memoria della Regione Toscana.
Particolarmente partecipata, più del solito quest’anno, la cerimonia con la deposizione della corona di allora al monumento ai caduti e la santa messa. Successivamente il corteo si è spostato, come di consueto, al Monumento ossario dopo l’inaugurazione della mostra “Colori per la Pace“.
Verona: no a ogni logica di annacquare la verità
“Non si può accettare una logica che tende ad annacquare la verità, a indebolirla, confonderla, una logica per cui la guerra è una cosa brutta e cattiva in cui tutto è lecito. Sappiamo bene invece che c’erano soldati e civili, che c’era chi combatteva per la libertà e chi invece combatteva a fianco di chi occupava il nostro Paese, i fascisti, che non furono solo accompagnatori, ma anche esecutori, spesso con maggiore crudezza nei massacri di civili” spiega il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona.
Per il sindaco “gli anni di distanza ci avrebbero dovuto permettere di raggiungere una memoria comune, perché fondata sui valori della nostra Carta Costituzionale, cosa a cui invece non siamo mai addivenuti per una precisa volontà politica, di equiparare le vittime, di fare un unico conto del dolore, di inquinare la memoria con lo scopo di manipolarla”.
La risposta da Sant’Anna di Stazzema è con progetti e attività rivolte a scuole di ogni ordine e grado, con un’ampia offerta didattica del Museo e con nuove collaborazioni con la facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa per la prima masterclass per studenti universitari sul tema della progettazione dei luoghi della memoria. Inoltre l’amministrazione comunale rilancia anche sul piano normativo.
La proposta di legge contro la propaganda nazi-fascista
“Tre anni fa da qui partì la sfida per presentare una legge di iniziativa popolare contro la vendita di oggetti con simboli fascisti e nazisti e contro la propaganda delle ideologie fascista e nazista con particolare riferimento alla rete. In piena pandemia abbiamo raccolto la cifra straordinaria di 250 mila firme, consegnate alla Camera il 29 aprile del 2021. La legge è stata incardinata senza essere discussa nella scorsa legislatura e riproposta nella attuale legislatura con il n. 4, e mantiene oggi più che mai la sua piena attualità” conclude il sindaco.
Bonaccini: non passerà chi vuole riscrivere la storia
Alla luce degli ulti episodi il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini presente al Sacrario ribadisce “quanto detto una settimana fa, durante la commemorazione della strage a Bologna: Non passeranno. Non passerà chiunque tenterà di riscrivere la storia del Due Agosto come di tutte le stragi del nostro Paese per opportunità politica o per rendiconto personale. Da noi come istituzioni e da noi come cittadini troveranno un’opposizione durissima e senza sconti. Difendere la democrazia è una laboriosa opera quotidiana. Luoghi come Sant’Anna di Stazzema danno alla democrazia ispirazione e linfa vitale”.
Le attività del Museo e del Parco nazionale della pace
L’Associazione Martiri di Sant’Anna ha anche sottolineato il ruolo essenziale del lavoro quotidiano che viene svolto nel Parco nazionale della pace di Sant’Anna. Il presidente dell’Associazione Umberto Mancini ha ringraziato “le tante scuole ed i tanti insegnanti che già portano i loro ragazzi quassù a Sant’Anna; nel 2022, sono state ben 221 le scolaresche che, con circa 10.000 studenti, hanno visitato il nostro paese ed il Museo, ed altri 1.300 ragazzi hanno partecipato ad iniziative e/o a corsi on line. Nel complesso il Museo, sempre nel 2022, è stato visitato (tra gruppi e singoli) da oltre 25.000 persone. Questi numeri, peraltro in costante crescita, e le tante altre iniziative culturali che si svolgono qui, a Sant’Anna, confermano quanto sia importante l’attività di promozione e diffusione della conoscenza storica, ed insieme di vera e propria educazione civica, che viene quotidianamente svolta dagli operatori del Museo e dal Parco Nazionale della Pace”.
Nardini: il Paese non ha fatto i conti con la storia
Non è mancata l’analisi dell’assessora della Regione Toscana alla memoria Alessandra Nardini. “Oggi bisogna ricordare l’abisso che ha toccato l’uomo nella storia moderna – sottolinea Nardini -. Non possiamo non ammettere che il nostro Paese non ha saputo fare i conti con la nostra storia, a differenza di altri Stati. E penso alla Germania. Perché ancora oggi c’è chi prova a raccontare che il fascismo ha realizzato anche cose buone. Invece Il fascismo è stata una dittatura che ha provocato orrori come la strage che oggi ricordiamo. È stato odio, devastazione e olio di ricino. I fascisti accompagnarono i nazisti in questi luoghi e insieme a loro (come ha ricordato il sindaco di Stazzema) compirono centinai di vittime. E allora non possiamo tollerare che quella storia, di quegli anni bui e vergognosi, qualcuno provi a riscriverla e rinnegarla. Nel nostro Paese non c’è spazio per nessun tentativo di negazionismo e revisionismo“.
Toscana ed Emilia Romagna sono state tra le regioni più colpiti dalle stragi nazifasciste sul finire della seconda guerra mondiale. Tra l’aprile e l’agosto del 1944 solo in Toscana ce ne furono più di 280 ed almeno ottantatré sono stati i comuni interessati, con circa 4500 morti tra i civili.
“Quella mattina a Stazzema nazisti e fascisti uccisero anche bambini di pochi mesi, donne ed anziani – ricorda ancora l’assessora Nardini – La distruzione non risparmiò nessuno. A Sant’Anna ci furono carni bruciate, strazio, corpi dilaniati. Oggi da qui diciamolo forte e chiaro: i movimenti neonazisti e neofascisti vanno sciolti”.