Il 13 aprile il robot subacqueo Zeno si è immerso per la prima volta nei laghetti di Campo a San Giuliano Terme in provincia di Pisa per monitorare lo stato del fondale e delle acque.
Il progetto è legato ad una convenzione appena siglata tra il Comune di San Giuliano Terme e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa che consentirà ai ricercatori di fruire del lago per mettere al lavoro Zeno, un drone subacqueo autonomo.
L’ansa dell’Arno che ospita la frazione di Campo, S. Giuliano Terme, la splendida zona naturalistica lacustre diventerà così un laboratorio a cielo aperto per il team di robotica subacquea del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, che condurrà nelle acque diversi esperimenti che consentiranno un monitoraggio permanente e non invasivo dell’area.
“A bordo del robot abbiamo vari sensori, incluso un side scan sonar – spiega Riccardo Costanzi, docente di robotica al DII – Da Zeno partiranno segnali acustici diretti al fondale, per stabilire in modo preciso la profondità grazie all’analisi dell’eco riflessa. Manderemo anche onde acustiche diffuse, per comprendere sia la conformazione del fondale sia le dimensioni della fauna marina che ci vive. In questo modo saremo anche in grado di individuare ed identificare eventuali oggetti presenti sul fondale. Inoltre, il robot è dotato di telecamera. Dopo il suo monitoraggio potremo quindi unire le informazioni visive e quelle acustiche, ed avere una mappatura precisa del lago. Questa convenzione ci permette di sperimentare diverse funzionalità del robot in un ambiente protetto come quello del lago e, al contempo, di mettere a disposizione del Comune di S. Giuliano Terme informazioni di montaggio ambientale sempre aggiornate”.
Zeno un robot intelligente
Il drone subacqueo Zeno è un robot sottomarino dotato di telecamera, sonar e intelligenza artificiale.
Il sistema di navigazione a bordo gli consente di compiere autonomamente la missione che gli è stata assegnata, senza bisogno di essere teleguidato dalla superficie.
Grazie alla telecamera, Zeno ha acquisito immagini del fondale, eseguendo anche l’analisi nei punti di maggiore interesse, per esempio lungo le zone di confine tra le praterie e la sabbia.
Il robot è inoltre dotato di un sonar, in modo da poter acquisire anche “immagini” acustiche: le onde acustiche infatti viaggiano più agevolmente nell’acqua, ed è possibile ricostruire una scansione del fondale anche analizzando i dati acustici raccolti dal veicolo.
Il sonar di Zeno emette onde sonore che sono riflesse dal fondale, e poi captate di nuovo dai ricevitori del robot e analizzate per acquisire informazioni preziose su ciò che l’onda acustica ha incontrato durante il suo passaggio.
Le due “immagini”, visiva e sonora, vengono poi integrate per ottenere più informazioni possibili sullo stato e l’estensione delle praterie di posidonia.